Il prolifico musicista e produttore vincitore di un prezioso Grammy, Jim Wilson è sempre stato alle prese con contaminazioni, worldbeat ed elettronica: attraverso la sua musica questo sensibile artista di origine Choctaw (popolazione nativa del sud degli Stati Uniti), ha evidenziato la presenza nella società moderna di antiche culture che sono state in grado, nonostante grandi tragedie, di preservare la propria originaria identità. Wilson, che spesso si è celato dietro agli pseudonimi Tulku e Little Wolf, si è sempre battuto a favore della conservazione e dello sviluppo della culture nativo-americane e la sua immensa passione per questi popoli di cui lui stesso era parte, è evidente nelle sue vibranti composizioni in cui non mancano mai strumenti tradizionali nativo-americani.

Traditional Music for Two Shakuhachi - Masterpieces of Japanese Music è un album ideale come sottofondo per accompagnare la meditazione e per tutte quelle discipline che mirano a far raggiungere al praticante il proprio centro spirituale. Jurg Zurmuhle e Uli Derendinger, due rinomati interpreti di shakuhachi, presentano un album caratterizzato dalle sonorità chiare e meditative del flauto giapponese che invitano l'ascoltatore a godersi le melodie con consapevolezza, approfittando della quiete interiore che sanno regalare. I sette brani proposti riflettono una tradizione giapponese molto antica: quella di usare il suono come strumento per ritrovare la strada verso la propria interiorità.

Attraverso il bhajan i credenti esprimono il loro amore per il Dio attraverso l'uso di parole semplici che vengono ripetute più volte per simboleggiare la devozione religiosa di colui che prega. "Bhajan Spirit - The Spiritual Power of Bhajans from India" propone la splendida voce della cantante Radha Punja impegnata nell'interpretare le parole sacre indiane, con l'accompagnamento delle intense melodie di una strumentazione rigorosamente tradizionale che comprende tampura, sitar, bansuri e tabla. "Bhajan Spirit - The Spiritual Power of Bhajans from India" dischiude all'ascoltatore una nuova dimensione spirituale dove rifugiarsi per ritrovare il proprio equilibrio interiore.

Shaman Voice propone splendidi canti sciamanici provenienti da Hawaii, Africa ed Australia, interpretati dalla sensibile artista con il suggestivo supporto di vari strumenti a percussione. Kailani Simone Bouvrot spiega che la sua voce è capace di sviluppare diverse sfumature sonore che hanno il potere di stimolare e rafforzare i campi energetici di chi ascolta. "Shaman Voice" è un'esperienza energetica unica nel suo genere, un utile strumento di lavoro per coloro che si occupano di terapie olistiche, ma è soprattutto un viaggio alla scoperta della cultura sciamanica e delle sue ipnotiche ed ancestrali sonorità.

Austriaco di nascita, Sandu ha girato il mondo alla scoperta delle tradizioni musicali dei vari popoli della terra. "Shaman Soul - The Healing Call of the Bamboo Flute" propone le suggestive melodie del flauto in bambù, ispirate da antichi canti sciamanici provenienti da ogni angolo della terra. Le note del flauto in bambù invitano l'ascoltatore ad intraprendere un viaggio in se stesso alla scoperta di splendidi paesaggi interiori rimasti ancora inesplorati.

Nelle culture orientali i suoni ed i ritmi disegnati per armonizzare le vibrazioni di corpo, mente ed anima, giocano un ruolo importante nei processi di guarigione. La parola chakra che in sanscrito significa ruota, indica i centri energetici del corpo che partono dalla base della spina dorsale fino a raggiungere la parte più alta della testa. "Chakra Healing - Kundalini Activating vol. 4" è il terzo di quattro volumi che il grande musicista indiano di tabla Shyam Kumar Mishra ha dedicato ai chakra, direttamente derivati dalle antiche tradizioni vediche. Il quarto ed ultimo volume della serie è specificatamente dedicato al sesto chakra (ajna) detto anche terzo occhio e al settimo chakra (sahasrara) anche chiamato centro coronale che si trova nella ghiandola pineale.

La collaborazione musicale tra Peter Kater, sensibile pianista che vanta svariate nomination ai Grammy e noto per le sue collaborazioni con il flautista nativo Carlos Nakai, e Snatam Kaur, una delle più apprezzate interpreti del panorama musicale dedicato al canto sacro di tradizione orientale. L'album di casa Spirit Voyage invita l'ascoltatore ad intraprendere un viaggio attraverso gli intimi sentieri creati da canti sacri ed antichi mantra Gurmukhi che vengono resi ancora più suggestivi dai sublimi arrangiamenti per il pianoforte di Kater e dal prezioso ordito della orchestra sinfonica della radio macedone. Ascoltando "Heart of the Universe", con l'eterea voce di Snatam Kaur, è bello seguire un percorso interiore nel quale è possibile trovare la vera essenza dell'animo umano nel cuore dell'universo.

Ascoltare "Mantras from Tibet - Medicine Buddha Mentra", con le armoniose melodie di chitarra, tastiere, fisarmonica e ciotole tibetane che accompagnano la recitazione del mantra della medicina, dona preziosa energia positiva con straordinari effetti benefici.

La campane di cristallo sono strumenti particolari, costruiti con quarzo di silicio puro; per farle suonare si utilizza una serie di martelletti, con la tecnica della percussione oppure facendo scorrere il martelletto sul bordo della campana con movimento rotatorio. Di solito si usano 8 campane, per formare la scala musicale. Il suono prodotto crea un campo vibrazionale che entra in risonanza con l'intero organismo, in particolare con i centri energetici (i Chakra), e lo riporta al suo stato di equilibrio, accrescendo anche capacità di concentrazione, lucidità, memoria, fantasia e creatività. In questo CD, le campane sono state suonate da Isabella Cambiganu in una performance dal vivo.

Da oltre 50 anni Glass è uno dei preminenti artisti in ambito contemporaneo. Agli inizi degli anni '60 trascorse due anni di studio intensivo a Parigi con Nadia Boulanger e mentre si trovava lì, per guadagnare qualche soldo, trascriveva le musiche di Ravi Shankar con la notazione occidentale. Nel 1974 aveva all'attivo una serie di innovativi progetti ed aveva già composto una notevole collezione di nuove opere per la sua Philip Glass Ensemble e per la Mabou Mines Theater Company. Questo periodo culminò con la realizzazione di "Music in Twelve Parts" e del capolavoro "Einstein on the Beach".