Una fantastica selezione di alcuni dei più grandi cantanti Sufi in India, accompagnati da strumenti tradizionali. Gli artisti spaziano dai classici e rinomati agli artisti contemporanei che rivitalizzano questa musica antica e bella.

La scuola esoterica dell'Islam è dedicata alla ricerca della verità spirituale. Il sufismo è il mezzo attraverso cui elevarsi dal proprio stato con un metodo ed una pratica ben definiti che aiutano a raggiungere lo stato in cui si rivela la visione di Dio: il sufista aspira alla perfetta comprensione di sé stesso che lo conduce a comprendere il Divino.Uno dei punti principali del sufismo èl'amore che è una qualità divina ed è allo stesso tempo il segreto di Allah ed una delle sue manifestazioni. Allah ha creato l'universo con l'amore, ed è significativo come il credente possa raggiungere Allah non tanto attraverso il timore ma solo con l'amore puro, sebbene ci siano diverse interpretazioni del puro amore: il 'vero amore' è l'amore per Allah mentre 'amore metaforico' è l'amore fra esseri umani, che è solo una piccola replica dell'amore divino.

Il termine indostano baul significa pazzo ed indica un devoto e cantastorie considerato bizzarro dalla maggioranza delle persone, che comunque ottiene rispetto dalla popolazione per il suo ruolo sociale. Il baul non ha casa, si sposta di villaggio in villaggio diffondendo la propria cultura che non ha mai conosciuto una forma scritta, ma si è tramandata per anni solo per via orale. La pratica più importante per un baul è l'Aarope Sadhana, lo yoga della respirazione, tramite il quale il baul arriva ad una profonda conoscenza del corpo e conseguentemente del Maner Manush, l'animo umano.

Con “Sufi Kirtan” la formazione americana HuDost scava nelle profondità più intime del cuore umano alla scoperta dei segreti che esso nasconde e protegge. Nel Sufismo il termine Zikr indica una pratica di canto mistico e letteralmente significa ricordo del respiro, del suono, dell’amore e della coscienza. In perfetta armonia con lo Zikr sufi, “Sufi Kirtan” è un’esplorazione del ricordo attraverso il canto religioso ed è anche una magnifica celebrazione dell’amore, dell’armonia e della bellezza attraverso la musica..

“Sufi Splendor – Music for Whirling Meditation” dell’eccellente musicista indiano Manish Vyas, propone la musica che tradizionalmente accompagna questa affascinante pratica senza tempo. Le note di flauto ney, sarod e santur, insieme ad appassionate parti vocali ed al ritmo dell’antico tamburo a cornice, formano un affresco sonoro ipnotico che cresce d’intensità e trasporta l’ascoltatore in un’estasi vorticosa. “Sufi Splendor – Music for Whirling Meditation”, composto da tre lunghe tracce ciascuna delle quali è basata su un mantra sufi, è un prezioso documento sonoro registrato nel monastero indiano di Ishvani Kendra, con la straordinaria collaborazione di esperti musicisti e maestri di sama’a (cerimonia sufi) che si sono uniti a Manish Vyas nell’interpretazione delle melodie. (...)

Questo CD contiene rari mantra delle tradizioni sufi ed anche alcuni che furono insegnati da Yogi Bhajan nei suoi insegnamenti universali. Con questo album Yogi Amandeep Singh ha creato una chiave musicale meditativa per sperimentare la vera Totalità Divina, in questo momento, perfetta come solo essa può essere. La musica, i canti e gli ipnotici ritmi sufi aprono il cuore che è il centro della devozione e trasportano l’ascoltatore nella consapevolezza dell’abbandono. “Intoxicated with the Divine – Sufi Meditations” permette all’ascoltatore di sperimentare cosa significa davvero essere nel flusso della totalità. (...)

Deben Bhattacharya (1921-2001) è stato un grande etnomusicologo, documentarista, fotografo, poeta e produttore bengalese che nel corso della sua carriera ha pubblicato 100 registrazioni, 23 film e più di una dozzina di libri, tutte opere che raccontano al pubblico la straordinaria varietà e l'abbagliante bellezza delle tradizioni musicali dei vari paesi del mondo. "Sufi Songs of Love from India and Iran" è un documento eccezionale sulle musiche tradizionali dei Sufi delle regioni indiane ed iraniane - molto diverse dalle musiche cerimoniali sufi utilizzate in altre aeree come Turchia e Siria - con rarissime registrazioni originali raccolte negli anni '50, '70 e '90. "Sufi Songs of Love from India and Iran" è un album veramente prezioso, arricchito da un libretto con esaustive informazioni sulla musica tradizionale di questi luoghi.

Le antiche sonorità sufi di Bahramji vengono arricchite dal laptop e dalle percussioni di Swann per creare splendide sonorità chillout e downtempo ideali per ballare o come ricco e rilassante sottofondo per quattro chiacchere con gli amici. Dopo i suoi best seller "Sufiyan" e l'ultimo album "Divaneh", con "Celestial Doorways" Bahramji ci invita a scoprire nuovamente il mistico mondo della tradizione sufi, arricchita dalle sonorità del XXI secolo. Un nuovo successo assolutamente necessario per i migliori dj Bahramji, vocalista iraniano di origini curde, virtuoso del liuto santoor e del flauto persiano ney, e Swann, producer francese, dj e curatore delle fortunate serie "Kumharas Ibiza" e "Villa Mercedes Ibiza", grande esperto di percussioni etniche da ogni angolo del pianeta.

Il gruppo Ahura è stato fondato nel 1989 da Mohammad Eghbar, musicista che si è avvicinato al sufismo grazie al poema "Yaran" del mistico sufi persiano Mevlana Jelaluddin Rumi (1207-1273), fondatore dei dervisci rotanti. Proprio per questo motivo il nuovo album della formazione è intitolato "Yaran" e propone splendide poesie del mistico persiano, messe in musica da Mohammad Eghbar. Le melodie di Ahura incarnano l'essenza della vita e sono portatrici della profonda spiritualità sufi: come un'onda la musica di "Yaran" raggiunge il mare del suono, muovendosi con un ritmo costante per unirsi alla fine a quel silenzio che è oltre le parole ed il suono. Le note di clarinetto, sassofono, kora, arpa, dombak, ney, oud e cetra accompagnano armoniosamente le composizioni declamate dalla voce profonda di Eghbal che trova la sua maggiore fonte di ispirazione nel misticismo della poesia di Rumi. "Yaran" è un album capace di ipnotizzare l'ascoltare con la mistica affascinante del padre dei dervisci rotanti.

La musica e la meditazione fanno parte dello stesso fenomeno: quando ascolti della musica non sono le sonorità che toccano il tuo cuore, ma la relazione fra le diverse note. L'arte della musica consiste proprio nel trovare uno spazio nel tuo cuore creando complesse relazioni fra le diverse note. Bahramji e Mashti proseguono la loro lunga collaborazione confortati dal successo dei loro precedenti album, "Sufi Safir" e l'ultimo "Sufiyan". Nel nuovo "Divaneh" Bahramji trova ispirazione dai ricordi della sua infanzia trascorsa nel Kurdistan persiano e Mashti dal fondamentale desiderio di raggiungere la pace interiore; tre tracce sono elaborazioni di antichi ritmi tradizionali curdi, arricchite da testi del mistico poeta sufi Rumi. La loro speciale miscela di antiche melodie mediorientali, ispirati testi poetici e moderno groove è davvero affascinante: non ha importanza la lingua utilizzata perché la stessa musica diventa il linguaggio di pace e bellezza.