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La musica e la meditazione fanno parte dello stesso fenomeno: quando ascolti della musica non sono le sonorità che toccano il tuo cuore, ma la relazione fra le diverse note. L'arte della musica consiste proprio nel trovare uno spazio nel tuo cuore creando complesse relazioni fra le diverse note. Bahramji e Mashti proseguono la loro lunga collaborazione confortati dal successo dei loro precedenti album, "Sufi Safir" e l'ultimo "Sufiyan".
Nel nuovo "Divaneh" Bahramji trova ispirazione dai ricordi della sua infanzia trascorsa nel Kurdistan persiano e Mashti dal fondamentale desiderio di raggiungere la pace interiore; tre tracce sono elaborazioni di antichi ritmi tradizionali curdi, arricchite da testi del mistico poeta sufi Rumi. La loro speciale miscela di antiche melodie mediorientali, ispirati testi poetici e moderno groove è davvero affascinante: non ha importanza la lingua utilizzata perché la stessa musica diventa il linguaggio di pace e bellezza. Una produzione cosmopolita (le registrazioni sono state effettuate tra Goa, Copenhagen, l'Aia, Ibiza e New York) regala al progetto un'aura di libertà che permette di lasciarsi andare e viaggiare con la mente in mondi lontani. "Divaneh" crea un ponte tra antico e moderno, tra spiritualità e divertimento, riuscendo ancora una volta ad incantare con le sue melodie senza tempo arricchite dal miglior groove del XXI secolo.
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