Bashir Abdel'Aal è nato a Damasco da una importante famiglia di musicisti: il padre era un famoso virtuoso di qanun, lo zither arabo, e tutti i fratelli sono eccellenti musicisti. Bashir iniziò a suonare il tradizionale flauto arabo nay, sviluppando uno stile personale che continua a contraddistinguerlo dagli altri artisti. Trasferitosi a Beirut, si impose sulla scena mediorintale come migliore flautista tanto che fu chiamato a suonare per le orchestre più prestigiose e per artisti del calibro di Farid Al Atrash, Fouad Mohammed, Mohammed Abdul Wahab ed Abdul Halim Hafiz. Nel 1977 si trasferì a Londra dove iniziò a collaborare alla realizzazione di colonne sonore di film e documentari aumentando ancora la sua notorietà. Bashir Abdel'Aal torna a stupire e in "Modern Bellydance from Lebanon" coglie il vero spirito della danza orientale caratterizzata da una grande armonia e da una straripante gioia di vivere. I ritmi di questo album sono caldi e appassionati come i movimenti delle ballerine e le note del nay, suonato dal grande maestro, hanno la stessa grazia della danza del ventre.

I Jaleo hanno iniziato a fare concerti in tutta Europa nel 1988 e da quel momento non si sono più fermati e sono diventati sempre più richiesti da tv, radio e dai vari teatri del mondo. Da più di venti anni i Jaleo cavalcano le scene dei palcoscenici più prestigiosi, avendo conquistato la stima di un pubblico molto vasto che non smette di appassionarsi alla loro musica. Quello che conquista di questo gruppo è sicuramente l'approccio autentico e carismatico, a volte serio altre più giocoso, ma sempre sincero e spontaneo. Vibrante e dinamico, virtuoso e innovativo, questo album riflette fedelmente la magia ed il colore della vita andalusa. I Jaleo sono particolarmente noti per le loro esibizioni dal vivo: per chi non ha avuto ancora la possibilità di assistere ad uno dei loro indimenticabili concerti, "Flamenco Live", che riesce a catturare l'energia e l'atmosfera del loro stage, è un album seplicemente da non perdere.

La grande musica classica ha una efficacia terapeutica ancora in parte da scoprire. I brani qui selezionati sono un vero balsamo per l'anima e la nostra mente sottoposta alle molte tensioni quotidiane: tante persone vi hanno trovato rifugio e risonanza con il proprio spirito.

Con i suoi ritmi rilassanti che avvicinano all'estasi "Joy of Life" ti farà sentire la fragranza dei profumi delle spezie esotiche e ti ammalierà in un mistico viaggio che conduce in oriente. Dopo la partecipazione a molti dei volumi del fortunato "Buddha Bar" che lo ha fatto conoscere al grande pubblico e dopo tre album entrati nella classifica di Billboard, Karunesh riesce a distillare un nuovo capolavoro che incanterà i suoi innumerevoli fan. Affiancato dal pluripremiato chitarrista Govi, l'amico di lunga data che in "Joy of Life" contribuisce con il suo virtuosismo suonando il liuto tradizionale arabo oud ed il sitar indiano, e dal sarod di Chinmaya Dunster, Karunesh propone musiche perfette per tutte le volte in cui si vuole celebrare la gioia e la bellezza della vita.

 La musica di Hossam Ramzy rappresenta infatti un grande ponte che passa per Libano, Kuwait e Arabia Saudita spingendosi fino al Marocco. Il rai è la musica folk nata in Algeria, poi diffusa in tutto il medio oriente. Rai, come spiega lo stesso autore in un breve intervento sul libretto del cd, significa opinione: "Egyptian Rai" è la voce dei sentimenti e delle emozioni dei giovani che spesso vengono soffocati dalla società moderna. L'idea alla base di "Egyptian Rai" è quella di far conoscere le tante sonorità, i ritmi e canzoni di svariati paesi arabi miscelando i bassi del rock e del funk con i ritmi jazz del sax. "Gani Lasmar" è un brano che appartiene al folklore dell'Arabia Saudita caratterizzato dal ritmo adani tipico dello Yemen; "Othrak Ma-Ak Othrak" è una canzone d'amore del Kuwait; "El-Hawzi" è un pezzo che ci porta in Marocco alla scoperta della musica dei beduini Hawzi. Il grande Hossam Ramzy ci guida in questo viaggio alla scoperta del vicino oriente dandoci la possibilità di conoscerlo da una prospettiva del tutto nuova: quella della sua musica.

"Divinaura" combina la speciale vena compositiva di Aeoliah con temi di ispirazione classica dando vita ad un album profondamente ispirato che permetterà, ancora una volta, di apprezzare la ricchezza, la bellezza e la diversità della musica di uno dei più noti ed apprezzati interpreti di musiche per rilassamento, terapia e benessere. Aeoliah ha dedicato "Divinaura" alla sacra energia femminile - collegata ad amore, compassione, crescita spirituale e capacità di curare - che emana le purissime frequenze di colore che formano l'arcobaleno, le stesse che si possono trovare nella madreperla, nella pietra di luna, nei diamanti e dentro il cuore degli esseri umani. "Divinaura" è stato creato seguendo questi principi che, come un ponte, collegano il cielo alla terra: aprendo il cuore a questa energia universale potremo ripulire e rigenerare la nostra aura.

un album interamente dedicato a coloro che vogliono regalarsi un vero e proprio massaggio musicale: la musica parla infatti una lingua universale ed ogni singola cellula del nostro corpo è in grado di apprezzare la dolcezza delle melodie proposte da casa Real Music. Le musiche di "InSPAration" propongono un viaggio lontano dalla frenetica vita quotidiana e dal caos della città, alla scoperta di quella meravigliosa serenità che si raggiunge solo dedicando un po' di tempo a sé stessi, ascoltando i messaggi che il corpo trasmette. A volte è meglio fare una pausa, staccare la spina e chiudere gli occhi lasciando che la fantasia ci porti lontano dalle ansie e dalle paure che logorano la nostra vita interiore e debilitano il nostro fisico. "InSPAration" è la colonna sonora più appropriata per  un massaggio rilassante in un confortevole centro benessere, ma è anche l'occasione ideale per ricreare a casa propria un angolo di pace assoluta capace di farci ritrovare le energie perdute per affrontare al meglio una nuova e intensa giornata.

Interessanti studi dell'astrobiologo Carl Sagan hanno scoperto che il cervello delle balene è molto più grande di quello degli uomini e che questi mammiferi sono animali sociali capaci di intrattenere otto conversazioni contemporaneamente. Durante la stagione degli accoppiamenti le balene creano dei canti lunghi e complessi che possono durare anche per ore. La flautista Chris Michell ha un rapporto molto intenso con le creature del mare: dopo la tragica morte del figlio questa artista inizia a comporre musiche che le sono state ispirate dai delfini. Da quel momento Chris Michell ha realizzato 15 albums, tra i quali i due bestseller "Dolphin Love" e "Tibetan Chakra Meditation". "The Last Whale", ultima produzione di questa sensibile compositrice, impegnata da anni nella protezione delle balene e dei delfini, è un album caratterizzato dalle sonorità dolci e vellutate di vari tipi di flauto - in argento, bambù e cocco - magistralmente suonati dalla musicista ed affiancati dalle note del dijeridu, dalle vibranti melodie delle singing bowls tibetane e da rilassanti suoni della natura. "The Last Whale" è un album ideale per la meditazione, per accompagnare qualsiasi pratica terapeutica dal T'ai Chi allo Yoga e anche per regalarsi un lungo viaggio nelle profondità dell'oceano alla ricerca di queste maestose e misteriose creature marine.

Emad Sayyah torna a stupire con il suo nuovo album "Lebanese Bellydance" dove affianca agli strumenti della tradizione orientale come percussioni darbuka e rik, la tradizionale cetra mediorientale kanun, il liuto turco saz, il flauto nay e il dulcimer santur, gli strumenti della modernità come il sassofono, l'oboe, il clarinetto, il violino, la fisarmonica e le tastiere. Il risultato è un album dalle sonorità delicate e vibranti e dai ritmi semplici, creati proprio per poter meglio accompagnare i sinuosi e lenti movimenti delle ballerine di danza del ventre. La musica di Emad Sayyah è infatti un tutt'uno con la danza: in brani come "Amiritna Habibitna", "Taht El Balah" o "Jimaal Am Tourkos" il suono degli strumenti è un vero e proprio invito rivolto alla ballerina ad abbandonarsi alla dolce seduzione delle note.

Ed Lee Natay è stato il primo artista ad incidere per la neonata Canyon Records nel lontano 1951: la sua bellissima voce continua a vivere fino ai nostri giorni grazie alle registrazioni che ha lasciato, raccolte nello splendido "Natay - Navajo Singer" che contiene una selezione di musiche della tradizione Navajo, Hopi, Kiowa, Tewa, Zuni e Pueblo. Anche se la sua scomparsa risale al 1966, a più di 50 anni di distanza dalla sua prima registrazione Ed Lee Natay continua ad ispirare ed influenzare le musiche dei Nativi americani restando uno degli artisti più richiesti del vasto catalogo di casa Canyon, la principale casa discografica esclusivamente dedicata alle sonorità dei Nativi americani.