Di tradizione Ihunktowan Dakota / Sicangu Lakota, il vocalista Joseph Shields Jr. ha seguito sin da piccolo gli insegnamenti tradizionali per diventare cantante cerimoniale e medicine man, gli esperti sciamani, guide spirituali di intere comunità talvolta un po' semplicemente classificati come 'stregoni'. Consolidando e mantenendo viva la tradizione dei suoi antenati, Wahancanka è una vera colonna portante della cultura dei Lakota. Dopo averci affascinato con il suo album d'esordio "Lakota Pipe and Ceremonial Songs", con il nuovo "Remember Me Grandfather" Wahancanka propone una serie di canti sacri che insegnano e tramandano alle future generazioni lo spirito lakota.

Chief Dancing Thunder è il capo spirituale e maestro dell'antica pratica sciamanica della tribù Susquehannock, originaria della Florida. "Full Moon - Totem Voices of the Medicine Wheel" è un viaggio verso l'ispirata musica dei nativi americani: a guidare l'ascoltatore sono le percussioni che, con il loro ritmo ipnotico, rappresentano il battito del cuore della terra. I sacri tamburi servono ai Susquehannock per chiamare gli spiriti degli animali nelle quattro direzioni del vento, iniziando da nord.
Il primo animale da evocare è il cervo, poi si continua nella direzione del sole, l'est, chiamando l'aquila maculata. Ci si sposta poi verso il sud dove si invoca il lupo e da qui verso l'occidente, la direzione che indica la guarigione, evocando come ultimo animale l'orso nero. Le percussioni usate per questa pratica degli indiani americani producono un ritmo ripetitivo che ipnotizza. Il cervello ed il corpo si sintonizzano con questa cadenza battente che aiuta l'ascoltatore ad entrare in una sorta di trance ipnotica. ..

Ed Lee Natay è stato il primo artista ad incidere per la neonata Canyon Records nel lontano 1951: la sua bellissima voce continua a vivere fino ai nostri giorni grazie alle registrazioni che ha lasciato, raccolte nello splendido "Natay - Navajo Singer" che contiene una selezione di musiche della tradizione Navajo, Hopi, Kiowa, Tewa, Zuni e Pueblo. Anche se la sua scomparsa risale al 1966, a più di 50 anni di distanza dalla sua prima registrazione Ed Lee Natay continua ad ispirare ed influenzare le musiche dei Nativi americani restando uno degli artisti più richiesti del vasto catalogo di casa Canyon, la principale casa discografica esclusivamente dedicata alle sonorità dei Nativi americani.

Queste musiche rispecchiano perfettamente la tradizione dei Nativi della Riserva delle Warm Springs (che comprende 14 gruppi tribali tra cui Warm Springs, Wasco e Paiute del nord) che si trova nell'Oregon. "Traditional Music from Warm Springs" contiene alcuni brani tradizionali accuratamente selezionati dagli stessi interpreti che spaziano tra i vari stili del folklore delle Warm Springs dando l'opportunità all'ascoltatore di provare la bellezza della tradizione culturale dei gruppi tribali di questa specifica regione americana.

Le fluide risonanze del tradizionale flauto dei Nativi americani di R. Carlos Nakai si uniscono alle luminose chitarre di William Eaton, alla trama di ritmi e campionamenti creata da Cliff Sarde ed alle parti vocali di Randy Wood per dar vita a "Reconnections", un'escursione musicale che ricongiunge la tradizione del passato con il presente. Della nazione Navajo-Ute, R. Carlos Nakai è il più grande interprete del flauto di cedro dei Nativi americani: dal suo esordio nel 1983 ha pubblicato più di 35 album, suonando ovunque negli Stati Uniti ed in Canada e partecipando a numerosi e prestigiosi festival in Europa e Giappone ma anche a piccole cerimonie private, anche in Italia, dove gli ha fatto piacere suonare per pochi intimi.

Il più noto interprete delle tradizioni musicali dei Nativi americani unisce le sue forze a quelle del chitarrista hawaiiano Keola Beamer per creare nuove sonorità frutto dell'incontro di due antiche culture che da millenni abitano l'America del Nord. Le splendide sonorità del flauto di Carlos Nakai si combinano a quelle della chitarra hawaiiana di Keola Beamer dando vita ad un tappeto sui cui si distendono i canti della tradizione Navajo di Nakai e le canzoni tradizionali delle isole Hawaii di Beamer. La chitarra ki ho'alu (letteralmente 'che perde l'intonazione') prevede una continua variazione dell'accordatura ed è suonata con una speciale tecnica esclusivamente utilizzata alle Hawaii: le sue sonorità sono affascinanti e capaci di creare un'atmosfera davvero speciale insieme al flauto della tradizione nativa del nord America.

La nazione Hopi prende il nome dall'antico termine nativo hopituh che significa 'coloro che vivono rispettando le regole hopi': per millenni gli Hopi hanno vissuto nei grandi deserti situati nel sud-ovest degli attuali Stati Uniti ed in sintonia con queste ancestrali tradizioni lo stimato vocalista Clark Tenakhongva cattura lo spirito del gentile approccio alla vita dei Nativi hopi. La società hopi - che ha il suo cuore pulsante nell'enorme riserva in Arizona concessa nel 1882 ai pochi Hopi sopravvisuti - è suddivisa in 24 clan ciascuno dei quali dedicato ad elementi, piante ed animali (clan dell'acqua, del grano, del coniglio, etc.) ed a ciascun membro del clan sono assegnate varie responsabilità: i rituali tradizionali sono tenuti in luoghi sacri chiamati kiva dove vengono tramandati di generazione in generazione gli antichi insegnamenti etici e spirituali. In "Hear My Song, Hear My Prayer", sottotitolato "Songs from the Hopi Mesas", le invocazioni per accompagnare la danza della pioggia si alternano a canzoni che celebrano la bellezza e l'armonia della natura, accompagnate dai ritmi e della melodie che da secoli arricchiscono le danze cerimoniali ed i rituali del popolo hopi.

R. Carlos Nakai, di discendenza Diné (Navajo)-Ute è il più importante interprete del flauto dei nativi americani, strumento che imparò a conoscere solo dopo studi classici al conservatorio di teoria musicale e pratica con la tromba. Dopo il suo primo album "Changes" pubblicato nel 1983, Nakai ha inanellato una continua serie di successi internazionali con varie formazioni arrivando a vendere oltre 4 milioni di copie dei suoi dischi e diventando un vero e proprio simbolo dei Nativi americani nel mondo. Riconosciuto come il responsabile del nuovo rinascimento che sta vivendo il flauto tradizionale dei Nativi americani, Nakai è anche una figura di rilievo per i pochi pellerossa restati a confrontarsi con la consapevolezza di essere discendenti di un popolo che viveva in perfetta sintonia con la natura. Musicalmente innovatore nella tradizione, a Nakai non interessa riproporre il passato ma aspira a creare nuove espressioni per valori tradizionali e con "Fourth World" la voce suadente del suo flauto è arricchita da strumenti a corda, oboe, tromba e percussioni tribali.

Ispirato dalla terra e dalle tradizioni del sudovest americano, quest'album dal sapore impressionista si forma attorno alla chitarra ed al liuto di William Eaton, arricchito da violini, tablas, shakuhachi ed al flauto tradizionale del maestro Nakai.

Dall'Arizona il trio composto da Aaron White alla chitarra, Kelvin Bizahaloni al flauto degli indiani nativi e Michael Bunnister alle percussioni propone una musica strumentale originale influenzata dagli evocativi temi degli indiani nativi e dagli stili contemporanei.