L’autore, in questo nuovo lavoro, prosegue la ricerca di significato e di senso della malattia nell’ultimo scorcio di storia. Ne fa, come al solito, una trattazione psicosomatica, integrata da una visione spirituale, mutuata dalla teosofia, dalla mistica e dalla psicologia analitica junghiana. I nuovi modelli creativi che l’essere umano mette in atto attraverso i sintomi, a testimonianza del dolore del vivere nella modernità, richiedono una visione più ampia della relazione terapeutica che va al di là di quella protocollare e meccanica della medicina moderna. Per l’autore la malattia è un passaggio di crescita spirituale ed un’occasione di rinnovamento irripetibile. La medicina del futuro non può che essere quella della tradizione sapienziale.

Durante il Corso di pedagogia curativa, nel 1924, Rudolf Steiner descrisse alcuni casi di bambini e ragazzi con difficoltà nella crescita. Wilhelm Uhlenhoff presenta in questo libro uno studio approfondito sui casi patologici e sul corso della vita di quei ragazzi, descrivendo la loro origine e il corso successivo del loro destino. Ne risulta una vivace documentazione sui casi descritti e sul modo di lavorare nella pedagogia curativa steineriana.

Sette conferenze tenute in diverse città dal 17 aprile al 26 maggio 1914. L’essenza del sogno / Robert Hamerling, poeta, pensatore e uomo / Il risveglio di pensieri spirituali come nutrimento per i defunti / Gli influssi del mondo spirituale nella nostra esistenza / La scienza dello spirito come sintesi di scienza, intelligenza e indagine chiaroveggente / Fede e conoscenza / La festa di San Giovanni e la Pasqua.

Hai già conosciuto la gioia di avere un grande amico? Una persona di cui hai abbastanza fiducia per concederti e che condivida con te ciò che ha appreso con trasparenza e umiltà? Un amico che ti ama abbastanza da porti la domanda giusta al momento giusto, che ti ascolta e che ti dedica attenzione? Un amico che scorga in te tutte le tue potenzialità e che si impegna a guidarti per farle emergere? Un amico che, per la sua serenità, la sua accoglienza e la sua coscienza espansa ti permette di guardarti senza giudizio. Ecco ciò che questo libro è per me: un amico che mi vuole bene! Marie-Josèe, attraverso questo testo, agisce come una preziosa amica. Entra in un dialogo con noi e genera una conversazione con noi stessi. Ho vissuto un bell’incontro durante ciascuna di queste lezioni di Sitar. Ho potuto osservarmi e ritrovare più equilibrio, trovare la centralità, la tensione giusta che mi procura forza e serenità. Marie-Josèe ci tiene dolcemente la mano in questo cammino di conoscenza di noi stessi, con simpatia e semplicità. 

Questo libro è frutto di esperienze personali e professionali, di un architetto e un counselor che, lavorando in sinergia, hanno potuto sperimentare e trasformare la consapevolezza di sé e il percorso di guarigione che la casa può offrire e hanno scelto di condividerlo, perché fosse di aiuto e supporto ad altri. E' un percorso in 7 passi, durante i quali vi accompagneranno alla riscoperta di voi e della relazione di armonia con la vostra casa, integrando - in un’unica visione - esperienze, racconti, esempi, consigli, spunti, foto e pratici esercizi, che vi faranno comprendere cosa significa curarsi attraverso la propria casa. Un percorso di consapevolezza e di autoguarigione attraverso la propria casa. In ogni capitolo ci sono pratiche da sperimentare, alla portata di tutti. Un libro che nasce dall’esperienza personale di un architetto e di un counselor. è un libro in cui ci si riconosce. Propone due visioni integrate e complementari del valore simbolico della casa: quello interiore e quello esteriore.

I discorsi di questa raccolta sono particolarmente importanti per le insolite idee e sfumature che Krishnamurti ci offre sui temi che affronta. Per esempio, nel secondo discorso solleva varie questioni sull’insicurezza, la frammentazione, l’identificazione e la paura, ma insiste sull’importanza di ascoltare semplicemente le domande e di non fare assolutamente niente a riguardo. “Ciò che conta è porre la domanda... Lasciate che sia la domanda stessa a rispondere”. Nell’essenza e nel tono dell’ultimo discorso c’è invece una grande intensità emotiva. Qui Krishnamurti ci sollecita a comprendere che se non ci liberiamo delle nostre ferite, dei nostri conflitti, delle nostre paure e delle nostre sofferenze, se restiamo nel piccolo mondo delle nostre competenze, stiamo sprecando la vita. La libertà, dice, è “il primo passo”. Il discorso si conclude con un commento intensamente spirituale, scaturito dalla sua profonda osservazione: “Se vi date con il cuore, la mente e il cervello, c’è qualcosa che va al di là di tutti i tempi: la benedizione. Ma non nei templi, nelle chiese o nelle moschee. Quella benedizione è lì dove siete”.

La vita è solo una fatica, e solamente una disgrazia? Oppure è un dono, di cui possiamo godere? Qual é il senso dell'esistenza umana? Quest’ultimo è uno degli interrogativi più antichi e più attuali dell'umanità, ciascuno di noi se lo è posto a un certo punto della vita. Ed è ancora questa domanda che il libro del Qoèlet prende in considerazione e alla quale tenta di rispondere.

In India, il divino si proietta in innumerevoli forme: trentatré milioni di divinità, secondo la tradizione. Ma l'immagine più diffusa è quella della Dea, la signora della vita e della morte, che sotto sembianze diverse incarna sempre e comunque la shakti, la divina energia femminile, la grande madre dai multiformi aspetti.

Ci fu un tempo in cui l’essere umano aveva un contatto con la natura molto speciale, per cui era fondamentale accordarsi con la Madre Terra. Le vie di pellegrinaggio esistevano già nel Neolitico e i vari Cammini che portano a Santiago de Compostela custodiscono le prove di queste memorie arcaiche: dolmen, menhir, circoli di pietre, castros, pitture rupestri, petroglifi… ma anche tracce di antiche creature fantastiche e connesse alla figura della strega, insieme a divinità che hanno ispirato questo magico viaggio nel tempo verso Santiago.

Dopo "Christina - Gemelle Nate dalla Luce" ecco il secondo volume che prosegue la storia di Christina e della sua evoluzione (sempre dal punto di vista di sua madre Bernadette): la fine del periodo scolastico, lo svelamento del piano di vita di Christina e l'esordio brillante della sua attività pubblica. Altri temi nel volume 2 sono: le regole universali del «gioco» della vita; il cammino lungo il proprio sentiero dell'anima e il dispiegamento del proprio potenziale; il sostegno dei nostri accompagnatori spirituali; consigli pratici per innalzare la frequenza individuale e collettiva; la rivoluzione silenziosa dell’amore incondizionato; l’importanza del radicamento per le persone della nuova era; il legame necessario tra pensiero laterale e spiritualità; la scienza olistica e la tecnologia positiva; quattro modi di orientare la consapevolezza; il futuro penta-dimensionale dell'umanità terrestre e l’imminente Età dell'Oro. 

Christina (nata nel 2001) è una giovane donna originaria del Toggenburg svizzero. È nata con una consapevolezza molto espansa e appartiene quindi a una nuova generazione di giovani pensatori evoluzionisti che riconoscono, descrivono e vivono l’esistenza umana come una complessità di fisica quantistica, neuropsicologia e spiritualità. Ha sempre dimostrato una visione notevole degli eventi mondiali attuali e stupisce con la sua etica elevata, una saggezza e una pace interiore che lasciano presagire una nuova dimensione dell’essere umano. Senza sforzo alcuno, Christina mostra di rapportarsi in modo completamente naturale con vari doni paranormali come percezione multidimensionale, visibilità dell’aura, chiaroveggenza, telepatia, telecinesi, contatti ultraterreni, comunicazione animale e vegetale e simili. 

La ricerca di Chi c’è dentro? e Chi sono io? è antica quanto l’umanità. Queste domande esistenziali (Koan) sono al centro di ogni essere umano, non importa se donna o uomo, giovane o vecchio, stupido o saggio, ricercatore o uomo d’affari. Nell’entrare in profondità in noi stessi si rafforza la connessione con le nostre risorse e facciamo l’esperienza di un’infinita sorgente di creatività e della nostra capacità di vivere e attualizzare il nostro potenziale umano. Grandi trasformazioni divengono possibili: impariamo a lasciare andare i conflitti, impariamo a fluire senza resistere allineandoci ad una intelligenza molto profonda in noi stessi. Possiamo fare l’esperienza dell’unicità dell’Essere e del dare spazio a noi e agli altri. Riconosciamo la possibilità di affermare la nostra verità indipendentemente dall’immagine che ci portiamo appresso ed entriamo in contatto con la gioia e il rilassamento che si manifestano quando siamo realmente noi stessi.

Questo testo volge lo sguardo sulla natura sottile e sulle implicazioni spirituali della emergente tecnologia 5G con concetti applicabili a tutte le innovazioni che coinvolgono il campo elettromagnetico della terra e degli esseri umani. Partendo dalla prospettiva che la vita è una piccola tappa nel cammino dell’evoluzione dell’anima e con l’aiuto di Sapienti Guide, si affronta un argomento spinoso ed attuale quale l’avvento della tecnologia 5G, che ha un potenziale sia materiale sia spirituale tanto vasto quanto paradossale. Questo libro non ha la pretesa di affrontare l’argomento in modo tecnico o scientifico, quanto di offrire una visione più ampia dei percorsi evolutivi che stanno attualmente coinvolgendo l’uomo ed il Pianeta Terra. Perché la coscienza globale possa trasformarsi, spesso è necessario percorrere strade sinuose e contraddittorie; partendo da una visione più ampia, tuttavia, ogni allarmismo perde di senso. 

Questo lavoro si propone di fornire alcuni spunti per una reinterpretazione contemporanea del cosiddetto yoga non duale o yoga del Kaśmīr. Gli insegnamenti e la letteratura testuale delle scuole kaśmīre, trasmessi da maestro a discepolo, risalgono ad Abhinavagupta e ai lignaggi iniziatici medievali, che rappresentarono la massima fioritura del fenomeno tantrico hindu nel suo complesso. Fin dall’inizio del secolo scorso gran parte di questo yoga altamente esoterico e complesso non era più accessibile, ma sopravvive ad oggi uno ‘yoga kaśmīro’ con caratteristiche sue proprie. Le riflessioni ispirate dalla pratica di questo yoga e alcuni concetti filosofici dell’India tantrica esplorati in questo studio - con richiami peraltro alla tradizione platonica e neo-platonica occidentale, - vogliono essere un primo contributo per una moderna formulazione dello yoga del Kaśmīr.