Due sono le funzioni principali di un Diario personale.
La prima di esse è quella di far emergere alla Luce gli schemi di dispiegamento, azione, e soprattutto reazione, della Personalità Automatica tutta.
La riemersione alla Luce della Coscienza di questi schemi, di queste continue reazioni alla Vita che stiamo vivendo, è fondamentale, perché non possiamo cambiare nulla di cui non siamo a co (no) scenza.
Il semplice atto di scrivere rappresenta un momento chiave di questa scoperta: in pratica, si tratta di fissare in maniera indelebile un momento di noi stessi in modo che non possa essere più cancellato dal sonno meccanico in cui abitualmente permaniamo. In che modo trasformare in Azione questa prima funzione?
Semplicemente, prendendoci il tempo necessario e sufficiente ad aprire il nostro Diario, e scrivere che cosa abbiamo osservato in relazione ad un avvenimento che abbiamo vissuto e che ci riguarda. Non che cosa abbiamo sognato.
Non che cosa ci sarebbe piaciuto accadesse.
Che cosa abbiamo osservato.
La seconda funzione fondamentale di un Diario personale è legata alla manifestazione di quell’aspetto unico, personale, profondo in noi stessi che abitualmente non ascoltiamo, se non addirittura siamo meccanicamente spinti a rimuovere.
Anche nella trasformazione in Azione di questa funzione, uno degli scopi sottesi è esattamente quello di non lasciare scomparire nel Mitote di una mente incontrollata quelle pulsioni interiori che ci appartengono, che ci entusiasmano, che ci incitano a migliorare, a crescere, ad accettare la sfida di una Vita Straordinaria.