Dall'India in cui è sorto il Buddhismo, l'insegnamento del Buddha ha presto conquistato un'immensa area di diffusione - possiamo ormai dire tutto il mondo - portando ovunque il suo messaggio di rispetto della vita e della natura, che ne ha fatto la religione della pace e del dialogo. La dottrina filosofica predicata dal Buddha si fonda sul fatto che non può esservi liberazione dal dolore se non c'è annullamento di ogni desiderio che si ottiene con il distacco da ogni illusione. Nato come ordine monastico , il Buddismo si è diviso in molti orientamenti, fra i quali il Buddismo Zen, il Buddhismo Theravada, Mahayana. Continua...
Non solo meditazione, pace e serenità. La vita di Siddharta, detto il Buddha, è stata tumultuosa, fatta di amore, demoni interiori da sconfiggere e nemici in carne e ossa da uccidere, lotta e resa. Nato in una famiglia nobile, il principe destinato al trono decide di fuggire dalla trappola della vita di palazzo e seguire la sua vera chiamata. Il viaggio cambierà la sua vita e il mondo intero, riverberando la luce della sua illuminazione in ogni angolo del pianeta. Una storia da leggere come un grande romanzo di avventura e di amore.
Comprendere e sviluppare le più alte possibilità dello sviluppo umano è un compito urgente per la psicologia dei nostri tempi. Nel nostro mondo individuale e collettivo, sofferenza e felicità dipendono dalla nostra coscienza. In questo libro offro le prospettive universali e innovative del buddhismo che ci danno accesso alla guarigione del cuore, alla liberazione della mente, al beneficio di tutti gli esseri." Jack Kornfield ha sperimentato di persona il potere di trasformazione degli insegnamenti buddhisti sulla vita di chi li pratica: l'enfasi sulla nobiltà e l'essenza sacra dello spirito umano, l'analisi raffinata delle emozioni e dei pensieri, le precise tecniche per risanare, allenare e trasformare la mente e il cuore. In contrasto con l'orientamento medico di gran parte della psicologia e della psichiatria occidentali, quella che propone è una visione di raggiante dignità umana e un sentiero pratico per realizzarla, "Il cuore saggio" è frutto del lavoro di una vita e offre a tutti un viaggio straordinario che parte dalle radici della coscienza per arrivare alla più alta espressione delle potenzialità dell'essere umano.
Il segreto delle felicità secondo la religione buddhista consiste nell'accettarsi così come si è, rinunciando ai desideri, poichè ogni desiderio insoddisfatto porta a maturarne un altro ancora più grande. Rininciare ai desideri e al circolo vizioso che da essi deriva significa rinunciare a una inutile sofferenza per giungere infine alla condizione suporema della felicità: il Nirvana. In questo stato di assenza di desideri, l'uomo è felice pur non desderandolo, perchè ha così vinto l'illusione terrena e cosmica.
Basandosi sulla terapia messa a punto dal maestro buddhista tibetano Akong Tulku Rinpoche, e spigolando tra tecniche orientali e sapere psicologico occidentale, l'autrice presenta un metodo pratico e chiaro per alleviare lo stress della vita quotidiana. Un vero e proprio manuale sul rilassamento e sul massaggio.
l’autrice trasmette alle lettrici il messaggio secondo cui zen e buddhismo, prima ancora che una religione cui dedicare con impegno tutta la propria esistenza, sono una filosofia di vita, un modo di vedere la realtà, nonché uno dei tanti metodi per raggiungere ciò che chiunque agogna, quale che sia il suo credo: la serenità, la pace interiore e la felicità.
Dopo un periodo di profondo declino dello Zen, Hakuin, infatti, fu il primo a creare e organizzare il sistema basato sulla pratica del Koan, oggi così diffuso e perfezionato nella setta Rinzai, e svolse una vasta e profonda opera di volgarizzazione dei principi di questa dottrina. La sua personalità estremamente dinamica era incline a profonde esperienze spirituali, maturate attraverso una dura e instancabile pratica dello Zazen. Nello Yasenkanna, Hakuin narra le vicende e le modalità che lo condussero a contatto con l'eremita Hakuyu, dal quale ricevette l'insegnamento della Contemplazione Interiore, che gli consentì di recuperare la salute fisica e spirituale.
Quando Màra venne sconfitto" scrive Coomaraswami "Buddha rimase seduto sotto l'albero della sapienza. A poco a poco nel corso della notte l'illuminazione da lui cercata cominciò a farsi strada nel suo cuore; nella decima ora, percepì l'esatta condizione di tutti gli esseri che sono esistiti nei mondi eterni e infiniti; nella ventesima raggiunse la percezione divina, grazie alla quale tutte le cose, vicine e lontane, appaiono come se fossero accessibili. Allo spuntar del giorno egli divenne un Buddha supremo, il perfetto illuminato. Neppure centomila lingue potrebbero descrivere i prodigi che subito dopo si manifestarono."
L'esame degli insegnamenti originari e la sostanza della concezione filosofica di queste due grandi religioni, di cui l'autore traccia la storia riferendosi ai loro miti, alle loro tradizioni rituali, alle rispettive dottrine e scritture sacre. In tal modo egli intende mostrare come induismo e buddhismo esprimano verità universali "che nessun popolo e nessuna epoca possono rivendicare come esclusivamente proprie". E sebbene Induismo e buddhismo sia suddiviso in due parti, incentrate sull'analisi delle rispettive religioni, Coomaraswamy afferma con forza l'identità dei loro concetti essenziali.
"Questo trattato dovrebbe essere piuttosto conosciuto, anziché come il libro dei morti, col suo vero nome tibetano, che significa "Libro della salvazione", o traducendo alla lettera: "il libro che conduce alla salvazione dall'esistenza intermedia per il solo sentirlo recitare", perché la sua recitazione evoca nel principio cosciente del morituro o del defunto la verità redentrice." "Per i tibetani la morte è o il cominciamento di una nuova vita, come accade per le creature che la luce della verità non rigenerò e trasse a salvazione, o il definitivo disparire di questa fatua personalità - effimera e vana come il riflesso della luna sull'acqua - nella luce indiscriminata della coscienza cosmica, infinita potenzialità spirituale. Continuare ad esistere in una qualunque forma di esistenza, anche come dio, è dolore: perché esistenza vuol dire divenire, e il divenire è l'ombra dell'essere, un sempre rinnovato corrompimento, un non mai soddisfatto desiderio, una pena che mai si placa. (...)
Il Bodhicaryavatara, il Cammino verso la luce, è la celebrazione del Bodhisattva, la santa creatura glorificata dal buddhismo mahayanico, uno dei monumenti più significativi e più importanti dell’ascetica indiana, paragonabile alla Imitatio Christi.
In questa raccolta di discorsi, Achaan Munindo, monaco buddhista con un'esperienza ventennale nella tradizione theravada dei monaci thailandesi della foresta, insegna che la spontanea accettazione del conflitto nella nostra vita è il primo gradino sul sentiero del risveglio alla realtà. Anzi, ammettere il conflitto è il sentiero spirituale.
Questa raccolta di riflessioni e aneddoti, pensata come taccuino-diario quotidiano, tratta, con il calore, l'umorismo e la saggezza caratteristici di Sogyal Rinpoche, tutti i temi cari ai seguaci della via spirituale: la meditazione, il karma, la compassione e il trascendimento della morte. Il libro è uina fonte di ispirazione e serenità.
Il Ladakh, una regione all'estremo nord-ovest dell'India, incastonato tra le due catene dell'Himalaya e del Karakoram; è la zona in cui passava la via della seta e da cui il buddhismo originario raggiunse il Tibet, un'area di notevole importanza geo-politica, che segna i confini indiani con il Pakistan e la Cina. Questo libro lo racconta attraverso le immagini di un fotografo: una lettura coerente ed elegante; un raro equilibrio tra consapevolezza e semplicità; testimonianza di un luogo ricco di spiritualità dove l'uomo è al centro dell'universo. Le immagini rappresentano una perfetta sintesi tra stati di quiete e di movimento, ricche di colori, di luci e di ombre; una carta d'identità, una carta geografica per immagini dove il tempo da una parte si è fermato e dall'altra il "progresso" avanza.
Nelle sconvolgenti pagine delle deposizioni di prima mano degli esuli tibetani alla Commissione d'inchiesta ONU del 1960, e negli scritti di Mao Tse-Tung contro ogni forma di religione e spiritualità, l'agghiacciante cronaca del conflitto fra due concezioni del mondo opposte e inconciliabili. E di uno sterminio in realtà già al 1960 giunto al suo compimento, nel silenzio del mondo e nella grave indifferenza della "borghesia illuminata" di sinistra e degli stessi Paesi democratici...L'attacco al Buddha e ai suoi monasteri. Lo sterminio fisico dei monaci e dei lama. La deportazione della popolazione tibetana, la trasformazione forzata della sua società e della sua cultura.
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