"Pesci di carta" racconta la vita di una famiglia di immigrati di origine italiana nell’America degli anni Quaranta e Cinquanta. L’esperienza individuale dei BellaCasa diviene rappresentativa di un’esperienza collettiva e ritrae le difficoltà degli immigrati italiani e la progressiva assimilazione delle generazioni successive. Lontano dai cliché di genere e dalle atmosfere alla Padrino, il mondo ormai scomparso della Little Italy americana è rievocato attraverso grandi e inimitabili personaggi, il cui eroismo – come scrive Edvige Giunta nel saggio “Una canzone dal ghetto”, che accompagna questa edizione – risiede in una silenziosa, tragica umanità.
Dalla piccola Carmolina alla nonna Doria, cantastorie di un passato dai contorni mitici, tutti i personaggi che popolano questo libro sono figure umili, dimesse, spesso taciturne, sempre dotate di una straordinaria dignità, lacerate dalla contraddizione fra i valori della tradizione e le consuetudini disumane della realtà urbana del Nuovo Mondo. È la voce degli immigrati che parla in Pesci di carta, una voce che per lungo tempo è rimasta muta o è stata messa a tacere, e che in questo romanzo di Tina De Rosa, considerato a giusto titolo una pietra miliare nella storia della letteratura e della cultura italoamericana, diviene non soltanto complessa ed eloquente, ma rappresentativa e poetica.