Le donne della tradizione non danzavano per compiacersi della propria capacità di eseguire un ritmo, di muoversi in modo aggraziato e seducente o per manifestare il proprio potere attrattivo nei confronti del maschio. Le loro danze, come testimoniano certi studiosi contemporanei e molti antichi autori di ogni parte del mondo, erano sopratutto sacre e finalizzate ad uno scopo magico od addirittura in certi casi ad una conoscenza trascendente e cioè ad avere estasi di tipo sciamanico, che la danza poteva appunto propiziare. Sono sopratutto questi gli aspetti della danza arcaica ricercati, analizzati e spiegati dall’autrice che ripropone alle contemporanee un modo di danzare simile a quello praticato dalle donne dei tempi arcaici. Tale ricerca potrebbe essere attuata danzando, in modo totalmente diverso da come oggi si usa, certi balli di tipo primitivo che ultimamente sono ritornati di moda in Occidente, come la danza del ventre e la hula delle isole hawaiane