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Raimondo Gaufridi, Paolo Galiano
Raimondo Gaufredi fu un religioso provenzale del XIII secolo appartenente all’Ordine francescano, del quale fu ministro generale. A lui sono attribuiti anche alcuni scritti di Alchimia, tra cui il Verbum abbreviatimi de leone viridi.
Paolo Galiano (Roma, 1946). Medico e umanista. Dirige la collana “Roma e le civiltà del Mediterraneo” per le Edizioni Simmetria ed è membro del Comitato Editoriale della rivista Atrium. Autore di articoli di studi tradizionali comparsi su Simmetrìa, Atrium, Excalibur ed altre riviste. Ha pubblicato saggi sul Medioevo (La Regola primitiva dell’Ordine del Tempio, 111 ed. 2009), sulla Gnosi (Le vie della Gnosi, 2001), sull’Egitto (La via iniziatica dei Faraoni, 2009), sulla Massoneria napoletana (Raimondo De Sangro e gli Arcana Arcanorum, II ed. ampliata 2014) e sulla Tradizione Romana (Vesta e il Fuoco di Roma, 2011; Roma prima di Roma 2011; Il tempo di Roma, con Massimo Vigna, 2013; Mars Pater, 2014; Venere, signora della Grazia, 2014; Diana e Apollo, la Selva e l'Urbe, con Massimo Vigna, 2015).
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Trattato del Leone Verde
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€ 22.00
€ 20.90
(-5%)
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DISPONIBILITÀ IMMEDIATA
Novità |
Piccola perla dell’Alchimia medievale per la prima volta in edizione moderna, il Trattato del leone verde è, nella tradizione manoscritta così come in quella a stampa, generalmente considerato opera di Raimondo Gaufredi, generale dei francescani e successore di Frate Elia da Cortona alla guida dell’Ordine. Come i trattati attribuiti allo stesso Frate Elia, al suo contemporaneo Paolo di Taranto, a Ruggero Bacone, a Bonaventura d’Iseo, o come quelli di un Rupescissa - testimonianza forse più diretta del mescolarsi di tematiche apocalittiche di matrice più scopertamente gioachimita al discorso alchemico - esso costituisce diretta espressione di una schola alchemica francescana che, sebbene non si delinei sempre supportata dalla certezza filologica delle effettive paternità, senz’altro si caratterizza come tale per la scelta e l’ispirazione dei padri putativi a cui la tradizione attribuisce un robusto corpus di opere. All’edizione del testo latino (trascritto dal ms 433 Helmst della Herzog August Bibliothek di Wolfenbuttel) e alla traduzione italiana, introdotta e riccamente annotata da Paolo Galiano, segue una postfazione di Massimo Marra sul simbolismo del leone dalla tradizione dei bestiari medievali sino al suo impiego nell’Alchimia.
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