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Michel Onfray
Michel Onfray (1959), autore di ottanta volumi fra cui il fortunatissimo Trattato di ateologia (2005), è uno dei più popolari e controversi filosofi europei.Michel Onfray (Chambois, 1º gennaio 1959) è un filosofo e saggista francese, appartenente alla moderna corrente anarchica ed edonista I suoi scritti celebrano i sensi, l'ateismo filosofico, l'edonismo e il piacere (senza rinunciare a una decisa impronta etica e politica), e la figura del "filosofo-artista" nella tradizione dei pensatori greci, che affermarono l'autonomia della vita e del pensiero. Ostentando un ateismo senza concessioni, egli sostiene che le religioni sono indifendibili in quanto strumenti d'oppressione e di frattura con la realtà o di elusione da essa.
Michel Onfray ritiene che la filosofia non possa esistere senza l'ausilio apportato dalle scienze naturali, dalla psicoanalisi (sebbene abbia successivamente rifiutato Freud, preferendogli Jacques Lacan, cui pure non ha risparmiato pesanti critiche) e dalla sociologia in una coniugazione del sapere scientifico con quello filosofico. Secondo lui, un filosofo pensa in modo coerente solo se dispone di adeguati strumenti del sapere, altrimenti le sue analisi si collocano al di fuori della realtà. Grazie ad un linguaggio ricco e fluente, riesce a spiegare efficacemente le sue teorie nel corso di trasmissioni televisive o radiofoniche; come divulgatore della filosofia, anche emittenti di stampo conservatore lo invitano sovente, perché egli ricopre il ruolo di "ateo di servizio" (athée de service, secondo una definizione da lui coniata).
Onfray appartiene a una classe di intellettuali vicina a correnti di pensiero individualiste e libertarie, di cui tenta il recupero dell'afflato originario attraverso lo studio dei filosofi cinici (come Diogene di Sinope), cirenaici (Aristippo) ed epicurei (principalmente Epicuro e Diogene di Enoanda), ma anche tramite tutta la storia della filosofia, dai pensatori libertini come Michel de Montaigne e Baruch Spinoza, illuministi radicali come d'Holbach, utilitaristi, anarchici come Bakunin, Proudhon, Godwin e Stirner, alcuni esponenti della Scuola di Francoforte, ma anche Nietzsche, con cui condivide la "rivolta dionisiaca", e gli esistenzialisti atei come Albert Camus. Egli, è, alla maniera di molti di questi ispiratori, un materialista leggermente più ottimista, senza gli eccessi di pessimismo che alcune correnti irreligiose hanno manifestato. È stato avvicinato alla corrente del "Nuovo ateismo", gruppo assai eterogeneo a cui sono stati associati vari pensatori e scrittori, come Richard Dawkins, Sam Harris, Daniel Dennett, Christopher Hitchens e Piergiorgio Odifreddi.
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Trattato di Ateologia
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€ 9.00
€ 8.55
(-5%)
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DISPONIBILITÀ IMMEDIATA
Novità |
Dio non è affatto morto, o se lo era è ormai nel pieno della sua rinascita, in Occidente come in Oriente. Di qui l’urgenza, secondo Onfray, di un nuovo ateismo argomentato, solido e militante. Un ateismo che non si definisca solo in negativo, ma si proponga come nuovo e positivo atteggiamento nei confronti della mia vita, della storia e del mondo. L’ateologia (il termine è mutuato da Bataille) deve in primo luogo avanzare una critica massiccia e definitiva ai tre principali monoteismi, poi proporre un deciso rifiuto dell’esistenza del trascendente e promuovere finalmente, dopo millenni di trascuratezza, una cura per “il nostro unico vero bene: la vita terrena”, il benessere e l’emancipazione dei corpi e delle menti delle donne e degli uomini.
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di:
Michel Onfray
Fazi Editore
ISBN: 978-88-8122-860-0
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Pag. 224 Formato: 13 x 19,5 cm. Anno: 2006
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Cosmo - La Natura è l'Unica Religione
Dall'autore del trattato di ateologia
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€ 28.50
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DISPONIBILITÀ IMMEDIATA
Novità |
Cosmo, propone al lettore una visione rivoluzionaria della vita naturale, che interroga la natura lì dove essa più vivacemente si agita e freme, trascinando nel suo movimento ogni cosa: l’atomo come elemento primordiale presente in tutto ciò che esiste, il nematode che parassita le sue prede spingendole al suicidio; l’anguilla che percorre migliaia di chilometri - dalle acque dolci dei fiumi fino alle più vertiginose profondità oceaniche - solo per riprodursi e poi morire; L'Homo sapiens sapiens, ovviamente, questo discendente della scimmia che crede di dominare ciò che in realtà lo domina, di essere libero di scegliere ciò che in verità lo determina; su fino alle meccaniche celesti, alle immani energie cosmiche, ai movimenti delle costellazioni, ai ritmi lunari e solari, all’alternanza delle stagioni da cui traggono origine le culture e le religioni, cristianesimo incluso (con buona pace dei seguaci del Libro monoteista). Ogni cosa dunque è animata da quella pulsione cieca e insopprimibile che Aristotele chiama l’arte di perseverare nel proprio essere, Spinoza la potenza di esistere, Nietzsche la volontà di potenza. Michel Onfray, in un’opera che si annuncia come il vertice di una carriera consacrata al libero pensiero, dice la sua parola definitiva intorno ai fondamenti di un’etica senza morale, di un’ateologia pragmatica, empirista, sensualista, utilitarista, libertaria, di una vita filosofica che consista nel volere ciò che la vita vuole, e non ciò che la nega: «per essere, per essere meglio, per essere di più».
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di:
Michel Onfray
Ponte alle Grazie
ISBN: 978-886833-433-8
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Pag. 536 Formato: 14 x 21 cm. Anno: 2015
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La Politica del Ribelle
Trattato di resistenza e insubordinazione
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€ 12.39
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Novità |
Nel Trattato di ateologia ha demolito i dogmi delle religioni monoteiste. Nella Teoria del corpo amoroso ha affermato la necessità di un edonismo gioioso e vitale. Nella Scultura di sé ha rivendicato l’importanza di una morale laica. Nella Politica del ribelle Onfray riparte all’attacco, con la consueta vis polemica, dei valori della società occidentale con una nuova arma: l’opposizione al potere costituito. L’elogio della sovversione potrebbe apparire quasi scontato in un pensatore come lui, sempre controcorrente, ma qui si tratta di una sincera apologia della disubbidienza, che per Onfray è una forza insita nell’uomo, un insopprimibile desiderio di rivolta che si fa più impellente in un’era dominata dalla violenza come quella in cui viviamo. Guardando all’ultima grande esperienza di lotta collettiva che l’Europa ricordi, il ’68, ci invita a recuperare lo spirito del Maggio francese per abbattere «i bastioni del giornalismo, della televisione, delle gallerie d’arte, dell’editoria». Ma si ripropone anche di perfezionare gli ideali e gli obiettivi della protesta d’allora alla luce di una revisione del concetto di anarchia, finalmente realizzabile ora che i diktat dalle grandi ideologie sono venuti a cadere. In questa fase storica c’è dunque spazio per l’elaborazione di «una teoria mistica di sinistra», che si oppone al dominio dilagante del mercato per restituire un po’ di felicità a un mondo sottomesso all’economia.
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di:
Michel Onfray
Ponte alle Grazie
ISBN: 978-88-7928-424-0
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Pag. 249 Formato: 13,5 x 20 cm. Anno: 2008
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