La Davis muove dalla sua esperienza personale, sia famigliare sia professionale, procedendo in ordine cronologico. Inizia raccontando di Donora, la cittadina industriale dove ha trascorso l’infanzia, teatro a metà del XX secolo di un disastro ambientale in cui decine di persone morirono e molte, compresi diversi membri della sua famiglia, si ammalarono. Quindi prosegue rivelando ciò che ha appreso nel suo lavoro di ricercatrice presso le maggiori istituzioni americane e le Nazioni Unite. La partecipazione personale costituisce il filo rosso del libro e sembra all’origine della preoccupazione dell’autrice per le persone in carne e ossa e per le loro vite, più che per le statistiche di cui la sua professione si nutre...