Lo yoga è spesso definito come una scienza dell’essere. Come tale abbraccia tutte le sfere più importanti della vita umana e per ognuna propone una via e dei mezzi che permettano di viverla al meglio, in piena consapevolezza e realizzazione. Il sesso non poteva quindi non ricoprire un ruolo fondamentale nello yoga.

Chi si iscrive a un corso di Yoga pensa generalmente che gli sarà proposto di osservare e ripetere certe tecniche eseguite dall'insegnante, che daranno certi risultati. Spesso però non gli è chiaro quanto la sua partecipazione interiore possa influire su tali risultati e come l'esecuzione delle tecniche possa essere vissuta a diversi livelli di profondità. 

L’unione dello spirito di ogni persona con il principio divino, cui si aggiunge la consapevolezza dell’unicità del Signore dell’universo, costituisce il tema di fondo di una serie di testi sullo yoga contenuti nei Purdna, i testi «antichi» per eccellenza, perché «antico» è il Reale.Composti a partire dai primi secoli della nostra era, essi - insieme agli yoga-pada dei Tantra - sono l’elemento di congiunzione fra la visione più antica dello yoga e quella delle fonti, più vicine a noi, dello hatha-yoga.

In queste pagine emerge un accostamento interessante e originale tra la teoria dello yoga e la psicanalisi. Vengono in particolare presi in esame quei centri di energia conosciuti con il termine di chakra, allo scopo di aggiungere alle loro proprietà classiche - di valenza prevalentemente simbolica - alcuni aspetti psicologici più vicini al nostro modo di sentire. Una breve panoramica della storia della psicanalisi consentirà infatti di estrarre quei concetti fondamentali che andranno a costituire le caratteristiche psichiche degli stessi chakra.

Un cakra, «ruota di energia», è un centro situato nel corpo sottile in cui si incrociano i «canali» energetici entro i quali scorrono i soffi vitali. I canali principali tra i settantaduemila totali sono tre, che scorrono rispettivamente all’interno e ai due lati della colonna spinale. La presente antologia passa in rassegna tre diverse classificazioni delle ruote d’energia, tratte da altrettante fonti. Lo Satca kranirùpana, ascritto a Purnànanda Giri (XVI secolo) contiene la vulgata sui cakra, recepita da pressoché tutte le correnti dello yoga tantrico.

I normali eventi, le situazioni, i fatti della vita quotidiana possono diventare occasioni di piccole e grandi illuminazioni, «trucchi» per essere ciò che si è nel profondo. Spostarsi per la città, incrociare persone sconosciute, entrare in un negozio, fare la coda alle poste, aspettare l'autobus, alzare lo sguardo al cielo, sedersi su una panchina o prelevare al bancomat sono momenti apparentemente noiosi e ripetitivi che, se illuminati dalla consapevolezza, possono accendersi di verità e di poesia.

Questo libro parla di simboli, cercando di portare i lettori a riscoprire tutta la ricchezza del mondo simbolico che ognuno ha già all'interno del proprio essere, ma che va lasciato affiorare in superficie, affinché si possa vedere con chiarezza il suo splendore.

Questa seconda serie di pavanamukta-àsana ha lo scopo di rinforzare il sistema digestivo ed eliminare i blocchi di energia nell’area addominale ed è in particolar modo indicata per chi soffre di problemi legati alla digestione, disturbi dell’alimentazione (quali mancanza di appetito, obesità, diabete) o relativi all’apparato riproduttivo o, infine, al sistema circolatorio.

Come è evidente, alcune persone hanno interessi prevalentemente materialistici, altre si interessano più di cose spirituali; alcuni hanno più tendenza all'introversione, altri all'estroversione; alcuni dimostrano grande iniziativa, altri passività. Lo Yoga è un potente metodo adatto a favorire l'evoluzione della personalità equilibrando le tendenze eccessive, utilizzando una strategia indiretta che si basa sull'influenza reciproca fra le diverse componenti dell'individuo, evitando inutili sforzi contro le proprie tendenze spontanee.

Le malattie ci parlano è un libro esposto in modo semplice e piano per entrare nell’idea che le malattie e i disagi del corpo sono messaggi che il corpo stesso ci manda per invitarci a prendere consapevolezza di problemi più profondi che riguardano l’insieme corpo-mente-psiche-spirito. Il libro presenta un elenco di sintomi e il loro possibile significato, con alcune semplici tecniche per prendere contatto con il corpo. Come scrive l’autrice: «Pensiamo al nostro corpo come a un amico fedele: se non lo ascolti quando vuole comunicarti qualcosa di importante, urlerà e cercherà di comunicare con te con tutti i mezzi a sua disposizione, perché gli sta a cuore il tuo (e il suo) benessere».

Se scendiamo in fondo al dolore con consapevolezza scopriamo che sotto ogni dolore troviamo la gioia. Molti sono i momenti e le forme in cui il dolore ci attraversa. Chi di noi non ha vissuto momenti difficili? Sono ferite che spesso rimangono come cicatrici nel corpo, nella mente e nel cuore. Possono portarci a chiuderci in noi stessi e ad abbatterci! Quando accettiamo di attraversare queste prove con fede e fiducia, con forza e coraggio, con saggezza e amore, con infinita pazienza e infinita compassione, possono diventare passaggi verso la luce. Possono aiutarci a guarire e a sviluppare una comprensione più autentica di noi stessi e degli altri, del nostro compito esistenziale e della vita.

Il raja-yoga è lo yoga regale, il percorso evolutivo per la conoscenza di se stessi, un metodo graduale e scientifico, che permette al ricercatore di sperimentare un profondo cambiamento interiore che apporta equilibrio e conoscenza. E’ un percorso sistematico, che aiuta a trascendere la mente condizionata, conducendoci nei limpidi cieli della pura coscienza non alterata dagli incessanti movimenti mentali che sono all’origine della nostra irrequietezza. Seguendo semplici ma efficaci consigli, il praticante sarà aiutato a sperimentare e consolidare la pratica della meditazione.

Data la vastità dell’India, è avvenuto che alcune tecniche fossero sviluppate in modo diverso nelle diverse scuole. Oggi può dunque accadere che una scuola ispirata a un singolo maestro presenti un’unica versione di una certa tecnica, trascurando altre possibilità. Ushtra-asana è una delle posizioni in cui è più interessante paragonare le varianti e le modalità di esecuzione, fra loro e con altre posizioni analoghe, per accrescere la propria autonomia nella pratica e migliorare la comprensione dei meccanismi che intervengono nello hatha-yoga.

La posizione del ponte (setubandha-àsana) rappresenta, forse più di altre, alcuni princìpi fondamentali dello yoga, i concetti di rapporto, unione, cammino evolutivo, realizzazione del Sé. Il ponte appoggia a terra, pertanto possiede le qualità della stabilità, fermezza e concretezza; rimane sospeso sopra lo spazio, quindi è leggero e arioso; sotto il suo arco possono scorrere le acque di un fiume, quindi rimanda ai concetti del movimento e del cambiamento evolutivo. Molte tradizioni, occidentali e orientali, sono accomunate dal medesimo significato attribuito al simbolo del ponte come mezzo di passaggio e prova. Esse gli affidano una dimensione e un valore etico, rituale e religioso: rappresenta il passaggio dalla terra al cielo, dalla condizione umana a quella divina, dall'immanente al trascendente