Etienne Souriau (1892-1979) inizò nel 1941 la sua docenza di Estetica alla Sorbona. ha scritto questo piccolo classico del pensiero francese del Novecento si rivolge al mondo animale come luogo primigenio del sorgere dell’estetica. Infatti, sebbene la natura sembri agire solo per necessità, negli animali esiste una sensibilità particolare al suono, al movimento, al colore, ma soprattutto al buon esito dell’opera. Il canto dell’uccello, il ragno che tesse la tela, il mollusco che emana la conchiglia, non sono solo i prodotti di un’attività strettamente "emissiva", perché l’animale si adopera affinché la sua opera migliori e si perfezioni. Questo splendido trattato sul gusto degli animali è consigliato a un pubblico non solo di appassionati di filosofia e delle arti, ma anche a tutti quei lettori che desiderano saperne di più del mondo animale.