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Giusi Quarenghi, Alessandra Mastrangelo
Giusi Quarenghi è nata in un paesino della Val Taleggio, e vive e lavora a Bergamo. Fin da piccola appassionata di storie (le raccontava al suo gatto), è una delle narratrici per bimbi e grandi più apprezzate del Paese. Ha scritto racconti, filastrocche, storielle, testi di divulgazione, sceneggiature, romanzi; ha rinarrato fiabe e miti; ha riproposto i Salmi "per voce di bambino". Le sue numerosissime opere sono state pubblicate con EL (casa editrice con cui esordirà nel 1982, con Ahi, che male), Coccinella, Bibliografica, Capitello, La Margherita, Panini, Mondadori, Giunti, San Paolo, Nuages, TopiPittori. Nel 2006 Giusi Quarenghi ha vinto il Premio Andersen, come miglior scrittrice. Collabora anche, tra gli altri, con Alessandro Sanna e Chiara Carrer: lei scrive, loro illustrano. Le opere della Quarenghi si rivolgono a molte fasce d'età: dai bimbi (copiosissime: segnaliamo, ad esempio, Piccole mani, piccole zampe, edito nel 1999 da Mondadori; I tre porcellini, nel 2012 per TopiPittori; Il mio Pinocchio, nel 2013 per Giunti Kids); agli adolescenti (di rilevo il romanzo Un corpo di donna, edito da Mondadori nel 1997, uno dei primi che affronta il tema dell'anoressia nervosa; Ragazze per sempre, di due anni dopo, e Niente mi basta, pubblicato nel 2012 per Salani); e infine gli adulti (del 1999 è la prima raccolta di poesie Ho incontrato l’inverno, per Campanotto; del 2006 è Tiramore, per Marsilio). Oltre al Premio Andersen del 2006, Giusi Quarenghi è stata nel 2002 insignita del Premio Nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo, sezione poesia, vinto con la silloge poetica Nota di passaggio (Book editore). Nel 2015 esce un suo racconto nell'antologia Gente di Bergamo (Bolis Edizioni).
Alessandra Mastrangelo ama tanto i libri da passarci insieme tutte le sue giornate: fa la bibliotecaria e collabora con alcune librerie. Non fa il pane ma le piace mangiarlo.
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Novità |
La millenaria storia del pane raccontata ai bambini. Grazie all'esperienza della degustazione, seguendo la scheda-guida, si impara a intendersi di pane, a dargli il posto che gli spetta nell'alimentazione quotidiana, a ritrovarne il gusto. Non un gusto unico e finto, più o meno lo stesso ovunque, ma la ricca varietà dei pani del mondo, frutto e testimonianza di culture, risorse, necessità, gusti, differenze, tradizioni e invenzioni.
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