Il titolo di questo libro evoca in cuore bisbigli d'uccelli nel nido all'alba, baluginare della prima luce in un cielo che s'indora. Tra l'altro mi fa pensare a una conversazione che ebbi con un giovane. Gli avevo chiesto: "A che cosa ti sembra di poter assimilare la città in cui viviamo?". E lui pronto: "A una moltitudine di dormienti. Dico dormienti che non equivale a persone rilassate e quiete. E' gente che dorme ma dentro un farneticare di sogni agitati, in una corsa stimolata da un sistema di valori che non solo non ti salva ma, dopo averti illuso ti distrugge".