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Miguel Benasayag, Angélique del Rey
Miguel Benasayag (Buenos Aires, 1953) è un filosofo e psicanalista argentino.ha studiato medicina e nello stesso tempo ha militato nella guerriglia guevarista. Arrestato tre volte, venne torturato e passò molti anni in prigione. A seguito dell'assassinio da parte della giunta militare di due religiosi francesi, Benasayag, grazie alla sua doppia nazionalità franco-argentina (la madre, ebrea francese, aveva lasciato la Francia nel 1939), poté beneficiare della liberazione dei prigionieri francesi ed approdò così in Francia, paese ch'egli non conosceva ancora.Qui, continuò per un periodo la sua attività di militante politico.Nel 1987, presentò una tesi in scienze umane cliniche sotto la guida del filosofo e sociologo Pierre Ansart, presso l'Università di Parigi VII, ispirata alle sue esperienze nelle prigioni politiche del regime argentino.Oggi, vive a Parigi, dove si occupa di problemi dell'infanzia e dell'adolescenza.È autore di moltissime opere, alcune delle quali sono state tradotte in italiano.
Angélique del Rey è un insegnante di filosofia. Ha insegnato al liceo Faure Morteau. Ha scritto diversi libri che criticano i metodi di insegnamento basati sulla valutazione e la nozione di competenza. Si è sempre opposta fermamente, con Stéphane Hessel, all'espulsione dei bambini privi di documenti. Denuncia una informazione che non è più al servizio dell'uomo ma quello dell'economia. Angélique del Rey è uno dei fondatori del movimento "Still" con Miguel Benasayag, François Geze, Edith Charlton e Annick Monte .
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Elogio del Conflitto
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€ 16.00
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DISPONIBILE 3-4 gg. lavorativi
Novità |
L’elogio del conflitto, della molteplicità, della contraddittorietà e complessità delle cose della vita, della sua dimensione creativa per l’esperienza umana in ogni sua espressione individuale o collettiva... Nella nostra vita pubblica e privata l’idea stessa di conflitto è stata bandita. O, meglio, tendiamo a essere intolleranti verso qualunque forma di opposizione e conflittualità, rendendoci di fatto ciechi verso gli aspetti positivi, progressivi, di crescita sociale e individuale che il “conflitto” racchiude (come ben sanno, per esempio, gli psicologi). In questo testo Miguel Benasayag e Angélique del Rey esplorano le radici e gli effetti perversi della rimozione del conflitto dallo scenario contemporaneo: rifiutiamo il conflitto e ci lasciamo invadere dall’ideale della trasparenza, decisi a sradicare ogni ombra, ogni opacità nella nostra relazione con l’altro o con gli altri. Ma questa, osserva Benasayag, è un’illusione pericolosa.
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