Un libro sulla catastrofe? Ebbene sì, proprio un libro sulla catastrofe. Perché non è un cambiamento radicale, una catastrofe appunto, quello che stiamo vivendo a partire dall'11 settembre 2001? E allora ecco a voi un libro sulla catastrofe. Che invita ad apprendere dalla catastrofe. Infatti, il mondo non è più quello di prima. Noi sì, invece. Rimozione, negazione, paura prevalgono rispetto alla complessità del cambiamento in atto. Comprensibile, reazione: far finta di niente, continuare come niente fosse. Mantenersi civili, educati pur di non rivedere le premesse. Perché talvolta le premesse errate funzionano, in alcuni casi anche molto a lungo ma, anche quando ti accorgi dell' errore diventa terribilmente complicato modificarle. Guardare la catastrofe in faccia, allora, significa risalire fino alle nostre premesse più profonde: i nostri modi di vita, di concepire l'educazione, la civiltà, lo sviluppo. Con un ragionamento pulito, lineare, coerente? No, calma, nulla di tutto questo. La catastrofe è troppo complessa per racchiuderla con un unico pensiero. Per apprendere dalla catastrofe bisogna disporsi ad un approccio diverso, meno consueto e più sorprendente, anzi spiazzante. Se siete convinti di questo, allora, il libro fa per voi. Dilemmi e aporie, paradossi e doppi vincoli, storie e giochi per provare ad apprendere dal cambiamento drastico, dalla catastrofe, appunto, che stiamo vivendo. E per immaginare il mondo che può nascere.