Se ci si avvicinerà alle parole di Nisargadatta con la giusta concentrazione, sembrerà di essere seduti alla sua presenza e di ascoltare il suono vibrante della sua voce: i suoi discorsi conservano nel tempo il potere di trasformare chi legge. In un’epoca in cui non esisteva la possibilità di registrare i discorsi di Nisargadatta, un ruolo di fondamentale importanza ebbero le persone che si occuparono di trascrivere le parole del Maharaj. Per circa vent’anni Nisargadatta parlò quasi tutti i giorni ai discepoli presso la sua casa, divenuta il suo ashram, e Jayashri Gaitonde, assieme al marito Mohan, non mancò mai a un incontro. Colpita profondamente dalla forza penetrante di quelle parole, iniziò ad annotarle, portando avanti per anni un instancabile lavoro di trascrizione. Dopo la morte del maestro, riportò quegli appunti su un quaderno e si rese conto di aver raccolto un materiale di inestimabile valore.