L’autore, in questo nuovo lavoro, prosegue la ricerca di significato e di senso della malattia nell’ultimo scorcio di storia. Ne fa, come al solito, una trattazione psicosomatica, integrata da una visione spirituale, mutuata dalla teosofia, dalla mistica e dalla psicologia analitica junghiana. I nuovi modelli creativi che l’essere umano mette in atto attraverso i sintomi, a testimonianza del dolore del vivere nella modernità, richiedono una visione più ampia della relazione terapeutica che va al di là di quella protocollare e meccanica della medicina moderna. Per l’autore la malattia è un passaggio di crescita spirituale ed un’occasione di rinnovamento irripetibile. La medicina del futuro non può che essere quella della tradizione sapienziale.