Quando Bunker mi vedeva, inarcava il corpo come un apostrofo di felicità: gli piacevo. Ero sempre stata piuttosto insicura, non ero convinta di piacere molto. Ma sapevo che Bunker non aveva motivo di prendermi in giro, di mentirmi o giudicarmi. E liberarmi dal peso di quel dubbio mi faceva sentire così leggera, che avrei potuto volare fino ai rami più alti degli alberi e trascorrere la mia giornata lì. Il giorno in cui Bunker è nato, in una fattoria in Ohio, secondo di una cucciolata di golden retriever, in un appartamento a New York le tenebre della depressione, che da un po' si stavano infittendo, inghiottono Julie. All'improvviso, a poco più di vent'anni, si trova sola e disperata, bisognosa di aiuto e di qualcuno che si occupi di lei. Come Bunker. Tornata dai genitori, sembra che nulla la possa aiutare. L'idea di adottare un cane è l'ultima spiaggia. Qualche tempo dopo, come era destino, le vite di Julie e Bunker si incrociano.