Quando scopre di essere incinta, Marta è entusiasta: lei e il marito hanno un bel rapporto stabile, sono in buona salute, godono dell’appoggio di due famiglie affettuose. Marta si getta nell’avventura della maternità con fiducia e con lo spirito pratico e ironico che la contraddistingue. Quando però la piccola Alice nasce, le difficoltà nell’allattarla scatenano per Marta una serie di disagi che presto diventano vera sofferenza. Che sia la famigerata depressione post partum? Di certo Marta scopre cosa significa sentirsi inadeguati e incompresi, essere circondati da persone benintenzionate ma che finiscono solo per aggravare la situazione, non riuscendo a esprimere le proprie esigenze nemmeno al marito... Ma Marta non è tipo da piangersi addosso. Un po’ alla volta, elabora una propria filosofia, delle linee guida che decide di adottare e che le fanno risalire la china. Tant’è che quando, ormai alla fine del suo percorso, riesce finalmente a confrontarsi con una psicologa, questa le conferma che Marta, da sola, ha fatto “tutte le cose giuste”.