Oggi i nostri bambini hanno una vita semplificata. Possono ottenere al volo da Google una risposta a qualsiasi domanda. Non sanno più leggere una mappa, perché per essere guidati basta un navigatore. Se dimenticano a casa i compiti, non devono far altro che impugnare il cellulare, chiamare la mamma o il papà, che li recapitano a scuola all’istante. Così, perfettamente adattata al rapido passo delle tecnologie, la generazione della Gratificazione istantanea non solo si aspetta una soluzione immediata a tutti i problemi, ma si rivela sempre più dipendente dagli adulti. Perde ogni opportunità di commettere errori e, soprattutto, di trarne lezioni di vita. In qualche modo, viene insegnato ai ragazzi a non usare la testa. In fondo, anche per noi genitori risulta più comodo dire loro cosa pensare, anziché come pensare.