Questo studio si propone di mettere in luce le diverse fasi di tale scoperta dell’elemento “asiatico” ed “orientale” da parte della cultura russa moderna, un processo al quale parteciparono pensatori di tendenza diversa (Leont’ev, Solov’ev, Fedorov), scrittori famosi (Dostoevskij, Tolstoj, Belyj), esoteristi (Elena Blavackaja) ed artisti (Rerich in primo luogo). La percezione di un Oriente interno al destino della Russia fu particolarmente intensa nei decenni che precedettero la rivoluzione, ma la piena maturità di questa tematica si ebbe negli anni Venti e Trenta del Novecento, con il movimento eurasista, al quale aderirono alcuni dei nomi principali dell’emigrazione russa (Trubeckoj, Jakobson, Mirskij). Nella loro concezione la Russia non è più una periferia dello spazio europeo, ma un sistema culturale autonomo, bicontinentale, eurasiatico. Una prospettiva rinata negli ultimi anni sovietici e che rappresenta uno dei fondamentali riferimenti ideologici della Russia contemporanea