Ormai i giovani danno per scontato che le uniche possibilità di cominciare a lavorare saranno temporanee e poco garantite, mentre molti lavoratori stanno facendo i conti con la possibilità che tutta la loro vita professionale sia all’insegna della precarietà. Ma cosa significa questo per la società nel suo insieme? La diminuzione dei diritti e delle garanzie è una tendenza inarrestabile, che definirà il mercato del lavoro del futuro? E non c’è niente che si possa fare, almeno da parte della sinistra? Dopo aver presentato il precariato come classe di massa emergente, e potenzialmente pericolosa per la stabilità politica, nel suo precedente libro (Precari. La nuova classe esplosiva), Guy Standing compie qui un passo ulteriore, approfondendo il discorso sul tipo di politiche progressiste necessarie per ridurre le ineguaglianze e l’instabilità caratteristiche dei precari nelle nostre società. (...)