Un libro che spiega, con molti esempi su e giù per lo stivale, perché, chi, come, dove, quando è possibile regalare a tutti una res nullius, uno spazio di nessuno. Se in un immaginario condiviso gli spazi aperti diventano (spesso) “habitat del degrado” o interstizi in attesa di “cambio di destinazione d’uso”, chi sceglie di prendersene cura, in modo volontario, sa che le proprie azioni assumono un ruolo civico, sociale, economico, politico e – volendo – anche educativo. [...] Che l’azione dei Guerrilla Gardeners sia consapevole e comprensiva di quest’insieme di implicazioni, i “giardinieri civici” lo dimostrano nelle parole con cui raccontano la propria esperienza a Federica Seneghini.