Chi si ricorda ancora delle vecchie antologie delle medie e dei sussidiari, ancora più vecchi (alcuni di questi furono firmati da Giovanni Pascoli) per le elementari? Forse nessuno degli attuali docenti. Raccoglievano brani e poesie ordinati secondo le stagioni. A novembre i morti (con la “Nebbia agli irti colli”), a Natale il freddo e le feste intorno al presepe, ecc. Quell’ordine sparì intorno agli anni Ottanta dello scorso secolo, sostituito da una organizzazione per generi: la favola, il mito, la cronaca, la poesia, ecc. seguita dalla conversione, promossa da grandi intellettuali italiani, del ritorno alla storia letteraria. I nostri bambini, si disse, non conoscono più Dante e Petrarca; non sanno nemmeno l’esistenza di Tasso e Foscolo.