Wunenburger inquadra teoricamente ed esemplifica ampiamente la vitalità dell’universo immaginativo in una panoramica ricchissima, approfondita e sempre orientata alla pluralità delle interpretazioni. L'autore appare inoltre animato dalla preoccupazione costante, che non si può non sottoscrivere, di salvare l’immaginario simbolico dalle sue derive iperrazionalizzate e dai suoi degradi disancorati e disorientati nella “cafarnao” dei paesaggi virtuali e commerciali tanto diffusi nell’oggi. Una preoccupazione che, come sottolinea nelle ultime righe del libro, richiede l’intervento di “pedagogie attive”, come egli stesso le definisce, e come si può provvisoriamente rubricare la “pedagogia immaginale” di cui i curatori di questa collana si professano testimoni, “che rimettano in moto la polimorfìa degli archetipi, la profondità dei propri orizzonti simbolici”.