Alle soglie dell'anno 2000 dopo Cristo arriviamo in una situazione paradossale. Questa nostra civiltà occidentale ormai planetaria, che accoglie ovunque il Papa con masse entusiastiche e plaudenti, vive uno dei momenti più drammatici e confusi della sua vicenda millenaria. Il cristianesimo sembra essere diventato un importante punto di riferimento etico-politico, ma non essere più in grado al contempo di animare, con una visione ispirata dalla fede, una cultura che ridia slancio e progettualità alle sempre più depresse popolazioni occidentali.
Come approfondire l'esperienza cristiana e occidentale di fede? Come ridare senso, sperimentabilità, concretezza emotiva ed esistenziale a parole come vita nuova, uomo spirituale, Dio in noi, rovesciamento di questo mondo e così via? Come sottrarle alla loro riduzione a formulette estrinseche, ripetute senza alcuna vibrazione del cuore o conseguenza pratica? Come ritrovare la potenza iniziatica e sovvertrice del cristianesimo?
E' tra queste domande che si inserisce con forza e intelligenza il tentativo di risposta de "La fonte e il cuore", che, approfondendo il tema generale dell'iniziazione al mistero (prima parte) come penetrazione nel cuore della realtà e di noi stessi (seconda parte), arriva, come percorrendo un itinerario a cerchi concentrici, fino a riscoprire il mistero cristiano della nascita di Cristo in ciascuno di noi (terza parte).