Ragazze russe, bielorusse, ucraine, ma anche polacche, rumene, lettoni e moldave. Si chiamano Olga, Elena, Irina: donne belle e nubili, spesso di cultura superiore, ragazze stupende che negli annunci internazionali cercano incontri, rapporti e matrimoni all'estero. Ma chi sono veramente?
Avventuriere spavalde, ciniche manipolatrici o piuttosto vittime di quel viaggio di ricerca di se stesse che le getta tra le onde del destino senza un disegno preciso, guidate da un sogno profondamente radicato nell'anima che si chiama "emigrazione"? Con una narrazione coinvolgente e stimolante, in Voglio un marito italiano Marina Sorina ci racconta la storia di una di queste donne. Primi anni Novanta. Svetlana è una ragazza ucraina di vent'anni, giovane, carina, intelligente, con un sogno segreto: fuggire da un mondo che sta cambiando radicalmente e travolgendo, in questo suo cambiamento un numero inimmaginabile di persone che abitano l'ex Unione Sovietica.
Lì la disoccupazione dilagante si accompagna ormai a lavori fissi mal retribuiti. Il caso porterà Svetlana fin nel Bel Paese, al seguito di un gruppo organizzato da "tour operator" promossi dalla mafia locale. Ma in Italia Svetlana è vista come una "bellezza slava", una dote che non sempre paga, come scoprirà da subito...
Attingendo alla propria esperienza personale, Marina Sorina affronta con coraggio e schiettezza il fenomeno dilagante dell'arrivo in Italia delle ragazze dell'Est e ci offre uno spaccato biografico di forte impatto. Mettendo in luce le sfumature e i pregiudizi che accompagnano queste nuove forme di immigrazione "romantica", l'autrice dà voce alle migliaia di donne che abbandonano la famiglia, la lingua e le abitudini di una vita per inseguire il sogno di un nuovo destino.
Un libro che fa riflettere, che apre gli occhi e permette di conoscere una realtà fin troppo spesso ignorata, un libro che colpisce per la sincerità, l'intelligenza e la profondità d'analisi con cui sa trattare, anche in maniera ironica, argomenti attuali e delicati.