Questo è un libro che trabocca di fortunali, di mare in tempesta e nuvoloni tonanti, di vento, di abissi, di onde gigantesche e di sbronze, di angoscia senza pari affogata nell’alcol, con sola compagna la paura, scritto in una condizione di perenne esilio e di disperazione.
Le poesie di Malcolm Lowry raccontano la storia di un peregrinare insensato, di “una vita di errori” in cui “l’idea di libertà si ricollega al bere”, e dominata dal rimorso, “destriero implacabile e fatuo,/ dagli occhi senza palpebre”, e dal lupo-follia che “è sempre insieme a te”.
Furono scritte o rielaborate nella baracca sulla spiaggia di Dollarton, la “costellazione-fiume Eridano”, dove Lowry e la moglie Margerie vissero per quattordici anni, e ci restituiscono un vero ritratto del loro autore, privo delle maschere indossate nei romanzi.
L’urlo del mare e il buio fu pubblicato per la prima volta dalla City Lights di Lawrence Ferlinghetti nel 1962 con il titolo di Selected Poems, e ristampato nel 2017.
Rappresenta un quarto circa delle poesie che Malcolm Lowry completò in vista di un’edizione complessiva, che non fece in tempo a realizzare