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La terra desolata (1922) è una "tragedia grottesca" che anticipa la poetica di Beckett e Fellini. In essa si parla della città infernale, descritta prima da William Blake, poi da Baudelaire: città diabolica dove, con il passare del tempo, l'uomo si trova sempre peggio.
Per esprimere questa realtà Eliot attinge dichiaratamente al materiale mitologico del ciclo di Re Artù e del Sacro Graal, alla leggenda del Re pescatore.
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