Nel 1926, quando intraprese la prima spedizione nell’Himalaya indiano, Giuseppe Tucci scoprì un mondo povero di beni materiali, ma ricco di sapienza.
Questa tradizione culturale aveva trovato espressione nelle variopinte immagini dei Maestri, degli dei e dei loro paradisi, che ornavano le pareti dei templi costruiti con mattoni di fango. Da allora e fino alla sua ultima spedizione nel 1948, Tucci è riuscito a raccogliere oltre duecento dipinti, insieme a numerosi manoscritti sanscriti e tibetani. Ognuno di essi ha una storia a sé, vividamente illustrata nel presente volume attraverso le fotografie scattate durante le missioni, e accompagnata da contributi che spiegano il significato delle immagini sacre.
Il testo, a cura di Deborah Klimburg-Salter, introdurrà il lettore nel ricco repertorio di immagini della tradizione tibetana, che offre una visione semplice e luminosa. Vedremo come le immagini abbiano lo scopo di aiutare il praticante buddhista lungo il cammino verso la liberazione: il “risveglio”. I dipinti ci restituiscono le immagini di un universo che riflette la nostra esistenza terrena. In esso, ogni creatura ha il proprio posto ed è al tempo stesso collegata, in cerchi sempre più ampi, con tutto ciò che è intorno, ma anche con il passato e con il futuro.