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1972: su incarico del Club di Roma, un gruppo di studiosi dell’MIT pubblica I Limiti dello sviluppo, che prefigura gli effetti della crescita della popolazione, dei consumi e dell’inquinamento su un pianeta fisicamente limitato. Dopo decenni di critiche feroci, ormai si ammette che le conclusioni di quello studio erano corrette. 2012: Jorgen Randers, uno dei coautori di I limiti dello sviluppo, fa il punto su quanto è successo e prova a delineare il futuro globale da qui al 2052. Vivremo sempre più nelle città, saremo più connessi e creativi, e dovremo trovare nuovi modi per gestire le tensioni dovute alle diseguaglianze crescenti. Probabilmente la popolazione non crescerà quanto previsto, con una riduzione degli impatti sulla biosfera, ma le rinnovabili non riusciranno a rimpiazzare i combustibili fossili in tempo per eliminare del tutto la possibilità di un riscaldamento climatico catastrofico...
Nessun settore è escluso, e Randers ci mette a disposizione una guida per interpretare e gestire le turbolenze dei prossimi quarant’anni.
sommario
2052: è possibile un mondo sostenibile nell’Antropocene? di Gianfranco Bologna Prefazione
PARTE PRIMA - Lo sfondo
1. Preoccuparsi per il futuro
2. Le cinque grandi questioni
PARTE SECONDA - La mia previsione globale
3. Su quale logica si basa la mia previsione
4. Popolazione e consumi nel 2052
5. Energia e anidride carbonica nel 2052
6. Cibo e impronta verso il 2052
7. Il futuro non materiale al 2052
8. Lo zeitgeist nel 2052
PARTE TERZA - Analisi
9. Riflessioni sul futuro
10. Il futuro di cinque regioni
11. Futuri a confronto
12. Cosa dovreste fare?
Conclusioni
Appendici
Note
Ringraziamenti
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