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Socrate, Buddha, Lao Tze, Gesù e oggi Osho: personaggi che condividono un identico destino, quello di un netto contrasto con la società e le istituzioni nelle quali gli esseri umani organizzano la loro sopravvivenza, un contrasto sempre giudicato come criminale. Anticonformisti per eccellenza, non si lasciano inglobare in nessuna etichetta.
E in quest'opera di decondizionamento Osho ha voluto introdurre una valenza ulteriore: far riappropriare l'uomo di quel patrimonio che gli appartiene di diritto e che le fragilità del mondo moderno hanno soffocato. Parliamo di Gesù, che viene restituito al suo vero volto, libero finalmente da quelle immagini linguistiche che nel corso dei secoli si sono formate intorno al suo nome. In particolare in quest'opera, Osho propone una lettura del Vangelo che stupisce per la sua capacità di interpretare significati lontani a qualsiasi dogma o dottrina.
Osho ha lasciato il corpo nel 1990 ma i suoi insegnamenti non smettono di sostenere il viaggio interiore verso un "Uomo Nuovo" la cui esistenza si fonda sull'affermazione della vita nella piena realizzazione delle proprie potenzialità, per il raggiungimento di un'esistenza fondata sulla consapevolezza.
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