L'alchimia è una filosofia nobile, in grado di liberarsi facilmente dalle esperienze compiute in laboratorio. L'esperienza, per l'alchimista, è solo la presentazione sul piano materiale di una teoria astrale o di un richiamo delle forze spirituali. La palingenesi, le lampade al radio, le resurrezioni astrali, sono i veri lavori pratici degli alchimisti assistiti da guide spirituali. Ma questi concreti lavori di alta spiritualità non possono compiersi senza un allenamento materiale; questo differisce dai lavori correnti dei nostri più eminenti chimici. Sono questi i lavori che mettete alla portata degli studiosi lettori, con il vostro abituale talento.
Bisogna insistere su questo fatto: che il vero lavoro ermetico deve essere compiuto al tempo stesso su tre piani ed è così che si differenzia da un semplice lavoro chimico. L'oratorio e l'esercizio della carità materiale o morale, la musica e la sua azione sull’astrale, sono necessari all'alchimista tanto quanto il laboratorio.
Giungerà il tempo in cui il chimico e l'alchimista si comprenderanno infine, il tempo in cui la Scienza, che è Unitaria, si ricostituirà intatta attraverso l'unione dei suoi due poli, attualmente separati. In tutti lavori seri riferiti alla filosofia ermetica troveremo una filosofia profonda la cui funzione utilizzata come base per una sintesi naturale, avente come punto di partenza la teoria dell'evoluzione; un’applicazione intelligente dei principi della cabala ebraica associata alla tradizione egizia e gnostica; numerose pratiche di fisica, di chimica o di biologia descritte in sostegno a queste teorie.
Un vero alchimista, era dunque al tempo stesso un medico, un astronomo ed un astrologo, un filosofo, un cabalista ed un chimico. L’alchimia non costituisce, come viene ancora sovente affermato nella nostra epoca, l'origine della chimica moderna. Rappresenta, al contrario, una filosofia completa della quale le pratiche chimiche ne sono soltanto la giustificazione.