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Questo libro non deve essere letto solo come un mero elenco di circostanze che Massimo Ciancimino afferma essersi verificate poiché vi ha personalmente partecipato, oppure per averle apprese direttamente dal padre Vito, ma anche come un grande affresco della realtà siciliana e italiana che, com'è noto, a volte supera anche la più negativa delle rappresentazioni. Ed è in tale chiave, anche critica, che si invita il lettore ad affrontare quanto qui narrato. Questo libro è un viaggio senza ritorno nei gironi infernali della storia italiana più recente. Racconta infatti quarant’anni di relazioni segrete, occulte e inconfessabili, tra politica e criminalità mafiosa, tra Stato e Cosa nostra.
Estratto dalla premessa del libro:
Ho incontrato Massimo Ciancimino all'inizio del 2008. Mi venne a trovare alla redazione della "Stampa", a Roma, e aveva tanta voglia di parlare delle sue 'disgrazie", cioè dei suoi guai giudiziario Era finito in, carcere, a suo dire, per il solo fatto di essere il figlio di don Vito, il sindaco mafioso di Palermo. Contestava una serie di anomalie del suo processo e temeva contraccolpi sul rapporto con la moglie, Carlotta. Temeva di perdere "l'unico bene della mia vita": il figlioletto, Vito Andrea, che allora non aveva ancora quattro anni. Incurante del mio scetticismo sulle sue reali motivazioni "collaborative" e sulle riserve legate al nome che porta, cominciò a raccontarmi la sua vita spericolata accanto al padre.
Tirò fuori episodi che sembrava:no tratti dalla sceneggiatura di un film americano e chiese se tutto questo potesse diventare un libro, come si riprometteva di fare con il padre scomparso. Non nascondo che riuscì ad accendere un lampo nella mia testa. La sua storia era di per sé un romanzo: la mafia, i servizi segreti, la politica corrotta, la Sicilia. E la ricostruzione del rapf0rto, persino patologico, con il padre-padrone cui i figlio non riusciva a opporsi se non attraverso un ribellismo autolesionistico che non intaccava il meccanismo della coazione ripetitiva. Non male come traccia per un bel racconto. Ma c'era un problema: Massimo narrava fatti accaduti nella realtà, parlava di personaggi veri e di reati anche gravi.
Gli spiegai che, prima di pensare a un libro, sarebbe stato corretto "liberarsi" di tanto fardello nella sede giusta: la magistratura. Onestamente non pensavo che ciò sarebbe avvenuto. Fui smentito tra la fine di febbraio e !'inizio di aprile, quando Ciancimino avviò la sua collaborazione con le Procure di Palermo e Caltanissetta. Così è nato il libro che avete tra le mani. Le storie, i personaggi che contiene sono il risultato di una confessione in presa diretta, ma anche disseminata tra i fascicoli di tre o quattro Procure e confortata dal prezioso apporto del fratello Giovanni, precisa, meticolosa memoria storica di tutto ciò che ha preceduto il coinvolgimento di Massimo. Non tutto è ancora pubblico e non tutto, probabilmente, sarà confortato da sentenze giudiziarie.
Ma un fatto rimane: la forza emotiva di un racconto che, sottratto proprio alla frammentazione burocratica della legge, si impone come drammatica testimonianza di un pezzo della nostra storia recente. Questo libro non deve essere dunque letto solo come un mero elenco di circostanze che Massimo Ciancimino afferma essersi verificate poiché vi ha personalmente partecipato, oppure per averle apprese direttamente dal padre Vito, ma anche come un grande affresco della realtà siciliana e italiana che, com'è noto, a volte supera anche la più negativa delle rappresentazioni. Ed è in tale chiave, anche critica, che si invita il lettore ad affrontare quanto qui narrato.
Indice
1. La perdita dell’innocenza
Amici per la pelle; Il bambino Provenzano; Liggio il prepotente; Il papà potente
2. Palermo da bere
La palude; La torta da spartire; L’aeroporto sbagliato; Il Palazzo dei congressi; Il “sistema” Ciancimino; Investimenti milanesi e il rapporto con Calvi
3. La casa madre
Liggio a Sirmione; Il medico tradito; La Società del mutuo soccorso; Passioni inopportune; Era mio padre
87 4. I tic di don Vito
I sacchetti di zio Mimì; Quanta bella gente; Vivere pericolosamente
5. America, Vaticano e misteri italiani
L’avventura americana; Calvi, lo Ior, Gelli; Pippo Calò e il caso Moro; Ustica e l’assassinio di Parisi; Tutti insieme, appassionatamente
6.La caduta
La morte di Michele Reina; La morte di Piersanti Mattarella; Risponderemo con le armi; Il congresso di Agrigento; L’arresto; La fuga di Giovanni; Impuniti in manette; Rotello
7. 1992, la fine degli equilibri
La fine di Falcone; La fine di Salvo Lima; Ecco il signor Lo Verde; È terrorismo
8. La Trattativa, parte prima
Chi non muore…; Cinà, l’intermediario; Timeo Danaos…; Rognoni e Mancino; Operazione “papello”
9. La Trattativa, parte seconda
Indizi e testimoni; Via D’Amelio; Una nuova strategia; La trappola
10. I nuovi mediatori
Il covo di don Totò; Un nuovo traghettatore?; Vecchi amici, nuovi amici; Speriamo che facciano in tempo 11. Don Vito, addio
12. La fine dell’avventura
Mister Franco; L’erede; La Società Gas; Sotto processo; La collaborazione; Un uomo solo
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