La cultura dell'anima, proposta in un lavoro ad essa dedicato in quattro volumi, è una disciplina antica e nuova della vita umana. Antica, poiché da sempre l'uomo ha cercato, mediante lo sviluppo delle facoltà migliori di cui dispone, di nobilitare la propria natura e il proprio carattere, al fine di renderli quanto più conformi all'immagine divina che porta in sé.
Nuova, poiché essa ha assunto nel presente una forma caratteristica di non facile discernimento, vuoi per la sua accresciuta spiritualità e la conseguente perdita di supporti esterni, vuoi per un attaccamento ancor tenace alle forme antiche in cui tali supporti erano convenienti e necessari.
Nessuna epoca ha coltivato la vita dell'anima quanto il Medioevo, ed esprimendola negli atti del culto, della creazione artistica e del pensiero o nell'intessersi delle relazioni sociali, ne ha lasciata un'impronta tanto profonda e duratura nella memoria dell'umanità. Quando si rievoca l'anima del Medioevo, essa prende a vivere in noi come una realtà senza tempo.
Ad un tale ricordo, capace di alimentare la continuità dell'intenzione spirituale più profonda nell'originarietà di un accordo dell'anima essenzialmente nuovo, vorrebbe contribuire questo secondo volume di una serie dedicata all'evoluzione di una cultura dell'anima nel tempo, in vista dei compiti educativi che essa riserva all'umanità del presente.