Alessandro Chiusoli sul contenuto del libro dice di essere estremamente soddisfatto: parla di tutte le piante che insegno a mettere sempre nei giardini, soprattutto nei giardini di campagna, all'aperto, nelle zone che mi sono congeniali, dove l'inquinamento, il gas, gli scarichi, il piombo, lo zolfo e tanti altri prodotti della nostra inciviltà sono forse apparentemente un po' ridotti. Piante che secondo alcuni "non esistono", come diceva tempo fa un vivaista di una città adriatica dove avevo consigliato siepi lungo le strade fatte con scotano, ginestre e sanguinella. Piante umili che costano a volte meno delle Chamaecyparis, che, ultima novità, si vorrebbero piantare, in Italia centrale, lungo i bordi dei campi sportivi, per creare schermi verdi, al posto dell'alloro, della lentaggine, o delle più economi-che marruca e acero campestre...