Quanto “sentiamo di rischiare” prendendo un aereo, camminando per strada, alimentandoci in un certo modo, vivendo o lavorando in un certo luogo? E quanto è corretta questa nostra percezione del rischio? Troppo spesso i timori maggiormente radicati nell’opinione pubblica sono figli di atteggiamenti poco fondati, fantasiosi o addirittura basati sulla superstizione; mentre viene riservata pochissima attenzione agli strumenti già disponibili che consentono di controllare molti fattori di malattia, di morte e di deterioramento ambientale, come per esempio gli inquinanti dell’aria. In altre parole si asseconda lo straordinario potere autosuggestivo della società per poi trascurare le minacce reali alla sicurezza dell’ambiente e della salute. Ma una società che alimenta una nozione di rischio filtrata unicamente dall’autosuggestione trasforma a sua volta se stessa in fonte continua di rischi.