Perché a scuola si deve formare soltanto la mente e non il cuore? Può essere autentica l’educazione che trascura la consapevolezza di sé, la solidarietà, l’empatia? No. E, infatti non lo è. Allora viene da chiedersi: qual è il costo di un’insufficiente intelligenza emotiva, di un’identità personale frantumata, di un’autostima ferita, di un’incomprensione reciproca? Lo sappiamo: intolleranza, crudeltà, odio, in fondo violenza. Non dall’ignoranza sul teorema di Pitagora o sulla legge fondamentale della chimica nascono le guerre ma dalla mancanza di sensibilità, giustizia, relazioni positive. Questo libro, attraverso un’articolata proposta metodologica arricchita da una vasta gamma di suggerimenti operativi, lancia una sfida provocatoria rivolta alle famiglie, come luogo di crescita emotiva comunitaria, e alla scuola, come comunità di apprendimento: rovesciare il luogo comune secondo il quale la scuola non si deve interessare ai bisogni del cuore. Una scuola estranea alla dinamica emozionale non serve alla vita. Non serve all’umanità. Semplicemente è inutile.

Sono molte le motivazioni che portano a dimenticare ciò che si studia. La demotivazione, la distrazione e disattenzione, quando vi sono interferenze, disordine e sovraccarico di informazioni, quando non si possiedono adeguate strategie di elaborazione e di recupero, quando non si usa o non si applica ciò che si è appreso. Questo libro, con la sua chiarezza e linearità di esposizione - illustrata dai disegni dell'autore che costituiscono il tratto distintivo dei suoi libri, della loro efficacia e del loro successo -, offre un quadro esauriente della materia entro cui ogni lettore può trovare le soluzioni personalizzate alle proprie esigenze e ai propri stili di apprendimento.