Una donna alle prese con la “manutenzione” (fitness-tinte-massaggi), con borse femminili in cui non si trova mai niente (e metterci una torcia per illuminare la caverna non servirebbe perché non si troverebbe nemmeno quella), angustiate dall’ombrosa adolescenza dei figli, che poi se ne vanno lasciando un nido vuoto in cui gioie e problemi finiscono, ma la preoccupazione è per sempre, atterrite dalla scomparsa delle amiche più care, duro memento mori, in un universo che continua a considerarla solo una vaga eventualità. Parlare dell’età incerta compresa fra la maturità e la senilità, e farlo con tanta caustica sincerità e allo stesso tempo con la leggerezza dell’umorismo, non è impresa da poco. Nora Ephron la intraprende senza fare una grinza – le rughe sono più che sufficienti.