Non c'è che un mezzo se vogliamo conoscere davvero noi stessi, le nostre capacità di andare oltre le false credenze e i pregiudizi: entrare nel cerchio magico dove, come in un antica veglia nella stalla, in una yurta o in una tenda tuareg contro cui soffiano venamente i venti del deserto, ci attendono persone che narrano le proprie storie e quelle, drammaticamente vere o leggendarie, dei loro popoli. E che vogliono ascoltare le nostre, per stupirsi e per stupirci, per ritrovare tratti comuni di cammino e modi simili o differenti di affrontare la realtà. Ognuno porta con sé il suo nome e quello della comunità in cui è nato o da cui discende: Romeni, Ebrei, Albanesi, Italiani, Rom, Sinti o semplicemente Zingari, Islamici marocchini o tunisini; o Islamici europei...