Infinitamente vario è il magico mondo indonesiano: non è stato facile selezionare un corpus di favole da questo susseguirsi di isole e bracci di mare. In realtà molto del sottofondo favolistico è comune, eppure i vari strati che si sono sovrapposti ne hanno dato varianti diverse quante sono le lingue e le etnie di questo arcipelago, composto da non meno di duecento popoli che anche se politicamente sono uno solo, si prestano in una iridescenza di colori che ne giustificano il fascino. La selezione è dunque arbitraria, legata soprattutto alla familiarità del curatore col mondo sumatrano. Ma qui si trovano le componenti indonesiane: il fondo arcaico e mitico delle favole mentawaiane, di un popolo rimasto ai margini del mondo fino a pochi decenni fa; le favole dei Gayo, montanari semisconosciuti per la loro anonimità in un mondo che cerca solo eclatanti scoop, eppure densi di un fascino sottile; le favole giavaresi ricche di echi di cultura indiana rivissuta nei secoli.