Solo de amor rappresenta l’ultima raccolta poetica di Alejandro Jodorowsky e contiene i versi dedicati dallo scrittore al tema dell’amore. La poesia di Jodorowsky parla dell’amore concreto, reale, che tutti viviamo: le ossessioni, le nevrosi, la gelosia, le incomprensioni, gli enormi sforzi che si compiono per sfrondare e “pulire” il rapporto d’amore dalle scorie che tendono invece a demolirlo. In questi versi sembra racchiudersi il grande sforzo creativo e il senso del rapporto d’amore contenuto in questa raccolta poetica, che comprende una corposa sezione completamente inedita in Italia (Solo de amor e Pietre del cammino) e alcune poesie tratte da Di ciò di cui non si può parlare, La scala degli angeli e No basta decir.

Se la poesia è "la lingua di chi cerca di acquistare mondo perché spera di diventare libero dal mondo, libero dalla contingenza" (P. Celan), la filosofia è esperienza riflessa della verità della poesia - del suo paradossale essere nel mondo e insieme al di là del mondo: del suo essere sempre futura, sempre " a-venire ". Il paradosso della poesia è il paradosso compreso della filosofia. Il paradosso del nostro tempo . Nei saggi raccolti in questo volume, è di questo paradosso che parlano, in modi ovviamente diversi, poeti, critici letterari, linguisti e filosofi.

Gibran tocca e nutre il cuore dell'umanità, la lettura di queste opere è una esperienza spirituale rigenerante, il canto dell'amore di Dio universale e senza limiti, una lettura che sempre lascerà senza fiato. In elegante edizione cartonata la famosa trilogia in forma completa ed autorizzata: Il Profeta. Il Giardino del profeta, la Morte del Profeta. Le prime due sono state scritte da Kahil Gibran mentre la terza è stata composta da Jason Lee dopo quaranta anni dalla morte del poeta. Il lavoro di Jason è stato quello di stabilire un contatto medianico con lo spirito di Gibran che già nel corso della sua vita aveva auspicato la scrittura di un terzo volume, che completasse la storia del protagonista Almustafa. I diari di Gibran rivelano inoltre che egli già conosceva nel 1920 il titolo di tutti i tre testi e il loro contenuto...

Un universale messaggio d'amore in cui è racchiusa una Verità senza tempo espressa in elevatissima forma poetica e una saggezza illimitata che abbraccia occidente e oriente, offrendo al lettore una visione dell'esistenza fondata su armonia, fede e amore. Un libro che raccoglie le poesie più belle e i pensieri più profondi di Kahil Gibran, toccando tutti gli aspetti dell'esperienza umana, dall'amore alla famiglia, dalla gioia al dolore,dalla morte alla vita nell'aldilà.

La vita è un flusso di eterne energie a cui essere presenti per capire che anche noi siamo senza inizio e senza fine, come la vita e come la saggezza. E le sofferenze? Le sofferenze sono opportunità.

Questi sessantuno sonetti, che costituiscono la prima parte del più intenso canzoniere dell’Ottocento inglese, celebrano la divinizzazione dell’Eros. La loro materia spesso torbidamente sensuale li ha esposti agli strali di una critica acida e conformista. Perché, come i celebri versi di Charles Baudelaire, anche questi sonetti sono veri e propri ‘fiori del male’, nati dall’esplorazione dell’interiorità e delle sue ‘perversioni’, da una disperazione esistenziale, magari eccitata dall’overdose di assenzio, hascish o laudano: un’esperienza che per Rossetti e Baudelaire non è moda, ma una sfida ineluttabile e mortale.

L’antologia copre un vuoto editoriale che dura da alcuni decenni e propone - in nuove traduzioni - la stagione d’oro della poesia surrealista francese. Scriveva André Breton: “L’azione surrealista più semplice consiste, rivoltella in pugno, nell’uscire in strada e sparare a caso, finché si può, tra la folla”. Boutade paradossale ma che esprime in maniera efficace lo spirito di rivolta nei confronti della società che ha contraddistinto il movimento surrealista: un movimento che ha cambiato la concezione stessa dell’espressione artistica, spaziando dalla scrittura alla pittura, dalla fotografia al cinema. Ma è soprattutto nella poesia che il suo messaggio è stato più dirompente.

Le cinquantotto poesie del libro vanno dalla lirica più pura alla politica, dallo spirituale fino al mito e alla geologia. Tutte portano avanti una visione comune: la riscoperta di un Paese e i modi di ridiventare “nativi” dei propri luoghi, smettendo di comportarsi come invasori. La raccolta poetica è integrata da cinque saggi di grande lucidità e straordinaria lungimiranza, tra cui quello intitolato "Quattro Cambiamenti", che - scritto nel 1969 – è considerato il manifesto dell’ecologia profonda e del bioregionalismo, ma anche un contributo fondamentale per tutti coloro (movimenti, gruppi o singoli) che lottano per l’affermazione di un modello di vita ecocompatibile.

In questo volume oltre alla Cantilene in gelatina, tipico esempio di poesia antipoetica, per la prima volta tradotte in italiano, anche alcune prose che affrontano con estrema impudenza argomenti piuttosto seriosi. Nello spirito rivoluzionario della miglior tradizione francese, Boris Vian perpetua la serie degli scrittori maledetti, che hanno fatto di quella francese la letteratura più diffidente nei confronti di ogni ordine costituito. Ignorato dalla editoria ufficiale per la sua vena antimilitarista, antirazzista e ferocemente beffarda al limite del demenziale, Vian fu scoperto e amato dai giovani contestatori del ‘68 che videro in lui l'“uomo nuovo” capace di preparare l'avvento di una società governata dall'immigrazione poetica piuttosto che dal profitto.

Le parole dei grandi innamorati invitano a riscoprire la magia dell'incontro, la dolcezza della reciproca devozione e la bellezza dell'intesa delle anime. Il lungo cammino dell'amore nella letteratura universale viene ripercorso attraverso le pagine più belle di poeti, scrittori, mistici e filosofi.

L'ultima raccolta poetica di Lawrence Ferlinghetti, Blind Poet, contiene alcuni testi scritti dal 1997 ad oggi in occasione delle sue partecipazioni ad eventi e a festival organizzati in Italia e soprattutto quelli recentissimi scritti dopo l'attentato dell'11 settembre. Ferlinghetti, nato a Yonkers, N.Y. nel 1919, è famoso in tutto il mondo come protagonista della controcultura americana fin dai tempi della “beat generation”. La sua raccolta poetica “The Coney Island of the Mind” è a tutt’oggi uno tra i libri di poesia più venduti al mondo dopo Dante e Omero.

Una raccolta di poesie tradotte ancche in giapponese. I pensieri volano su un foglio di carta per farli vivere nei cuori umani.