Il Taittiriya Upanishad è uno dei primi scritti che presenta un metafisica sistematica o teoria del principio primo. Descrive l'individuo come diviso in cinque sé (atma, inizialmente "respiro," e dopo "sè" o "anima"; il termine altrove, e particolarmente più tardi, è venuto a caratterizzare quell' aspetto del sé che è sinonimo dell'Assoluto).
I cinque livelli di sé sono chiamati: - anna-maya-atma o il "sé (atma) fatto di Cibo" - prana-maya-atma o "il sé fatto di Respiro Vitale (prana)" - mana-maya-atma "il sé fatto di Mente (mana)" - vijnana-maya-atma o "il sé fatto di Coscienza o intelletto (vijnana)" - ananda-maya-atma o "il sé fatto di Beatitudine (ananda)," dove uno arriva a Brahman. L'aspirante spirituale, nella ricerca di Sè- e della sua (e di Dio) Realizzazione, passa sotto la guida del Maestro attraverso ciascuno di questi sé a turno, finalmente arrivando all'Assoluto o Brahman, che è sinonimo del più elevato o Sé di Beatitudine.
C'è una forte somiglianza qui con l' Ermetico e Neoplatonico schema di oltre un millennio posteriore. Secondo questo ultimo il corpo grossolano fisico è solo il più esteriore di una quantità di "corpi" o "veicoli"- Ochema - usando il termine Neoplatonico. Morire significa l'abbandono prima del fisico, poi dei sottili veicoli successivi, finché soltanto lo Spirito immortale, il Nous, rimane.
Come espresso nel Corpus Hermetica: "La mente (nous) ha per suo veicolo l'anima (psyche); l'anima ha per suo veicolo lo spirito vitale (pneuma); e lo spirito vitale, per mezzo delle arterie col sangue, muove il corpo....... Quando gli uomini abbandonano il corpo.....l'anima ascende al suo proprio posto ed è separata dallo spirito vitale; e la mente è separata dall'anima. Così la mente, che è divina in natura, è liberata dal suo rivestimento."[ pp.195-9]
Comparando lo schema indiano con lo schema Ermetico, è ovvio che il Cibo Sé è, più o meno, lo stesso che il Soma (corpo Fisico), il Sé Forza vitale equivale allo Spirito Vitale (Pneuma), il Mentale Sè alla Psyche, e la Coscienza Sè al Nous, la mente Divina o principio spirituale.
C'è tuttavia poca o nessuna somiglianza con le concezioni classiche egiziane, cinesi e Kabbalistiche, ognuna delle quali fa riferimento a molte anime, piuttosto che a un singolo graduale continuum dal corpo materiale al divino spirito. (Scrittori Kabbalistici posteriori, d'altra parte, hanno presunto l'esistenza di un continuum (Nefesh-Ruah-Neshamah-Hayyah-Yehidah) più o meno analogo alla Taittiriya e alle versioni Ellenistiche/Ermetiche.
Il Taittiriya Upanishad presenta una filosofia assai affermativa del mondo, perché ciascun livello di sé è descritto in una maniera positiva, e Brahman stesso è definito enfaticamente come la natura di Beatitudine (Ananda). Così, uno comincia con la Vita (o "cibo") ed arriva alla Beatitudine.
Ma circa mille o millecinquecento anni dopo che il Taittiriya Upanishad è stato composto (intorno al settimo od ottavo secolo), questa cosmologia affermativa del mondo è stata adottata e sovvertita dalla scuola di Advaita Vedanta. I saggi Guadapada e Shankara, i fondatori della scuola Advaita, hanno promulgato l'idea che l'esistenza fenomenale tutta è, se non letteralmente illusoria, almeno "falsa" (mithya) e ontologicamente inferiore, e che solo l'Assoluto è realmente vero. Ma anche che la Realtà Assoluta (o Brahman) è totalmente privo di qualità (nirguna).
I cinque sè dopo sono diventati cinque "involucri" (koshas) che nascondono la luce del Vero sé (l'Atman). La terminologia del Taittirya Upanishad è stata conservata, ma i concetti usati sono alquanto diversi. Questo è avvenuto di frequente: le parole cambiano molto più lentamente che le idee che rappresentano.
Questa interpretazione Advaita è stata molto popolare ed è insegnata ancora da quasi tutti i guru dell'Est. Ha avuto anche una forte un'influenza sulla Teosofia. Là, il kosha del Cibo è diventato il corpo Grezzo Fisico, il il doppio sottile o corpo eterico, il kosha Mentale l'Astrale/Emozionale e Mentale principio ed il koshas superiore e l'Atman il Sè superiore e spirito trascendente.