In questo catalogo sono raccolte e splendidamente commentate le foto di due viaggi/missione di Maraini in Tibet, al seguito del grande orientalista/tibetologo Giuseppe Tucci prima e dopo la seconda guerra mondiale: anni felici per un paese non ancora toccato dalla furia distruttrice che di lì a pochissimo (il Tibet fu invaso dai cinesi nel 1959) l'avrebbe travolto.
Le immagini corrono parallele alle tappe dei viaggi: dalla prima foto nella foresta tropicale del Sikkim ai passi himalayani; poi gli altipiani vastissimi e le prime città; Phari, "uno dei luoghi più gelidi e desolati del mondo", assai simile al mitico forte del deserto dei Tartari; le carovaniere che si perdono nell'orizzonte; chorten (reliquiari buddisti) abbandonati nelle pietraie.
E ancora città: Gyantsé ( vetta regale) completamente circondata dalle mura e dal possente forte cinquecentesco letteralmente costruito sulla roccia; poi dentro le mura la grande pagoda Kum-bum, tra i monumenti più preziosi del Tibet, detta "delle Centomila" (sottinteso immagini).
La pagoda (distrutti tutti gli edifici annessi) rimane tutt'oggi una delle testimonianze più significative dell'architettura buddista.
Poi, immagini delicatissime dedicate ai volti e ai profili del Tibet: occhi sgranati, sorrisi spiazzanti di un popolo disarmante per la sua evidente mitezza; bambini, contadine, mercanti, nomadi; notabili, lama, monaci, eremiti.
Un'ultima parte, bellissima, dedicata alle arti e all'artigianato: danzatori di danze sacre nella valle di Chumbi, maschere rituali di cartapesta, sculture di burro.
Le foto più significative e preziose: quelle dedicate alle sculture lignee; il Buddha celeste nel monastero di Kyangphu (XIII sec), le trentasei statue in legno e stucco dorato dei grandi Buddha celesti, la cappella con i bassorilievi del Combattimento del risvegliato contro Mara, tutte opere distrutte durante la "rivoluzione culturale", testimonianza ormai soltanto cartacea di un patrimonio non più visibile dal vero.