Rimarrà deluso chi cercherà nelle parole di Aivanhov una lezione sulla qualità dei cibi o una semplice guida per salutisti. In realtà, lo scopo didattico/pedagogico di questo grande maestro bulgaro della Tradizione esoterica cristiana , è solo e sempre un obiettivo pratico: l'insegnamento nascosto delle verità più alte a partire dalla vita di ogni giorno; dalla semplice, costante applicazione di esercizi di consapevolezza attraverso i quali prende vita e si attiva il grande meccanismo della trasformazione individuale.
Dunque cibo e nutrimento appaiono come grandi metafore (ma anche potenti mezzi) della legge naturale per cui l'energia del corpo umano nella sua totalità (dal fisico all'animico) incontra l'energia dei prodotti della madre terra e - per traslato - gli elementi.
Da questo incontro nasce una vera e propria trasmutazione che permette il procedere dell'energia corporea nei tessuti vitali: è importante vivere i momenti dedicati al pasto come un'occasione utile di meditazione di consapevolezza, di dedizione alle forze che ci vengono incontro e si ofrono come sostentamento.
Tutti i corpi dal denso ai sottili (fisico/eterico, astrale, mentale, causale, buddico e atmico) concorrono, presenziano e si nutrono ad ogni pasto se a ciascuno è dato spazio e attenzione.
Sollecitare l'attenzione è allora il primo passo interiore dell'iniziato che si rivolge al cibo. Ci si apre ad accogliere la forza del nutrimento: nel silenzio avviene la masticazione e il gustare il cibo preparato; questa sola operazione stimola la ptialina prima, e i succhi gastrici poi, predisponendoli ad una corretta demolizione e metabolizzazione; l'uso della respirazione cosciente e profonda attiverà l'eterico ad una buona combustione che favorirà il fuoco interno presente nel centro dello stomaco: l'eterico è infatti il veicolo della vitalità e del calore. Il corpo astrale è quello che si nutre e vive di emozioni elevate e sentimenti positivi: riversare la propria gratitudine amorevole sul cibo che si ingerisce (e già nei momenti di preparazione e di cottura), è l'altra operazione sottile da promuovere.
Il corpo mentale viene nutrito adeguatamente riflettendo con lucidità e coscienza sul nutrimento come manifestazione del divino: di ogni alimento possiamo conoscere proprietà, qualità e benefici.
Il pasto però non è concluso senza la stimolazione ulteriore dei corpi sottili (causale, buddico, atmico) e questo avviene nel preciso momento in cui si è profondamente riconoscenti nei confronti dell'intera creazione e delle luminose emanazioni creatrici -le energie arcangeliche che presiedono agli elementi della terra , dell'acqua, dell'aria e del fuoco: cosicché ogni cibo vivente riceve costantemente la radianza del sole cosmico e delle forse planetarie; dalla terra la stabilità, dall'acqua la purezza, dall'aria l'intelligenza, dal fuoco l'amore divino.
Immaginando con lucidità che il cibo è realmente sorgente di luce sottile, viene nutrito quello che dalla tradizione è chiamato il corpo di gloria, veicolato da quel seme eterico (in realtà un elettrone che giace nascosto in ognuno di noi), che una volta attivato lavorerà per la trasformazione/trasmutazione dell'essere.
Non mancano le considerazioni sul vegetarianesimo e sul significato del digiuno.
Contrariamente al vegetarianesimo, il regime carneo vive di assenza di luce assorbita (a differenza dei frutti, delle erbe, dei cereali e delle piante in genere, che appunto assorbono luce), e nutre l'astrale dell'individuo che la consuma delle emozioni e dei sentimenti dell'animale sacrificato: paura, istinto, aggressività.
Uccidere l'animale per propria soddisfazione lo sottrae di fatto alla crescita evolutiva, rendendo l'essere umano responsabile di questa mancata possibilità.
L'assorbimento di cibo eccessivo - tipico del consumatore occidentale -provoca progressivamente l'accumulo di impurità, tossine, malattie. Con la pratica ritmata del digiuno consapevole, viene a mancare quel "qualcosa" alla parte fisica che di fatto è reintegrata con la messa in moto dell'energia eterica: il digiuno non è solo il grande purificatore dell'organismo, è l'attivatore mediatico dei centri sottili che si sostituiscono così alla nutrizione fisica vitalizzando il corpo.
E'per questo che il digiuno letteralmente ci allegerisce e ci trasforma integralmente.
Aivanhov ci parla infine della comunione come simbolica metafora della nutrizione spirituale.
Comunione è scambio per eccellenza, l'ostia il veicolo delle energie più alte e sottili; ma perché queste siano veramente ponti energetici è fondamentale che ad accoglierle siano l'assoluta consapevolezza accanto alla totale devozione: perché l'invito di Aivanhov è ancora una volta dedicato al risveglio personale, all'azione consapevole, solo questa è in grado di aprirci e di aprire alla benedizione dell'alto, alla crescita reale.
Piccolo grande libro prezioso, della cui validità infine, se ne ottiene riscontro, dalla riflessione e messa in pratica dei suoi insegnamenti nel nostro rapporto con il cibo e con l'atto del mangiare.
Buon appetito....