Avere la cognizione esatta di ciò che siamo e come siamo. Lo sport moderno, originato dalla primitiva necessità di sopravvivenza, si è elevato a metafora della sfida incessante con i limiti del tempo, dello spazio, della forza di gravità. L'atletica leggera rappresenta al meglio questa metafora, abbracciando gran parte degli elementi formativi della personalità: consapevolezza della fatica, del dolore, della forza, della velocità e della resistenza espressi e li rapporta senza tentennamenti al tempo, allo spazio e alla forza di gravità. Prove individuali che pongono l'uomo di fronte a se stesso ancor prima che contro l'altro. Gli ultimi anni del Novecento hanno consegnato una sconcertante immagine dello sport.
Il nuovo millennio si è aperto così come il precedente si era chiuso: risultati tecnici di livello smisurato, accompagnati, purtroppo, da certezze sulla artificiosa modalità di ottenimento degli stessi. Proseguire nello studio dell'allenamento, anche attraverso processi di revisione metodologica, è oggi più duro se si considera che molto è stato il materiale fuorviante prodotto negli ultimi decenni, farcito di teorie e dati ricavati da studi effettuati su atleti dopati; ciò ha conseguentemente frenato il progresso nella ricerca di nuove strategie di allenamento.
Questo volume va contro corrente e si rivolge agli insegnanti, istruttori, allenatori che vogliano rigiocare la carta dello sport per educare i giovani. Orientando il lavoro alla logica del "risultato possibile" si può rifondare un'inedita "cultura dell'allenamento".